© LaPresse Porno, voodoo e infortuni: la folle vita di Yapi Yapo
Il centrocampista dello Zurigo, che rischia la carriera dopo un'entrata 'killer' di un avversario, racconta il vortice nero in cui era finito: dalla dipendenza da sesso alla magia nera. «Sono arrivati a chiedermi si sacrificare mio figlio. Mi ha salvato la fede»
ROMA - Il calcio, la dipendenza dal sesso, l'occultismo, riti voodoo, sacrifici umani e pensieri suicidi. Poi la fede in Dio per rinascere, anche dopo l'ultimo infortunio che potrebbe chiudergli la carriera. Una vita folle e fuori dagli schemi quella di Gilles Donald Yapi Yapo, centrocampista ivoriano dello Zurigo, che ricorda più la trama di una puntata di True Detective o di un film di Hollywood rispetto a quella di un calciaotre professionista. A raccontarla è lo stesso Yapi, in una video-confessione pubblicata sul sito di una chiesa evangelica libera.
MAGIA NERA - "Peccati, perversioni, la fornicazione, la pornografia. C'è stato un momento in cui ero schiavo di tutte queste cose -racconta l'ivoriano- poi un mio conoscente mi ha introdotto nel mondo dell'occultismo, e la situazione, se possibile, è peggiorata. Ho cominciato ad avere problemi finanziari, ho perso la mia stabilità mentale, ed ho anche pensato al suicidio". Un periodo nero, che è costato al giocatore anche 200mila euro, sottrattigli dai suoi nuovi "amici". La situazione è poi degenerata al punto che a Yapi è stato chiesto di sacrificare suo figlio. Fortunatamente il giocatore si è "svegliato" e ha posto fine a tutta questa follia. "Ho sentito una forza dentro di me che mi ha fatto capire che dovevo fermami. Che stavo andando troppo lontano".
FEDE E INFORTUNIO - Ad aiutarlo ad uscire dal vortice della magia nera e di tutte le altre negatività della sua vita è stata la fede, spiega Yapi: "Ora Dio è il mio presidente, Cristo è il mio direttore sportivo e lo Spirito Santo è il mio allenatore. Sono molto felice di appartenere alla famiglia di Cristo". Ora, però, per il centrocampista c'è una nuova sfida da superare. Domenica scorsa Yapi è stato vittima di un bruttissimo fallo da parte di Sandro Wieser in occasione della partita contro l'Aarau. Un'entrata "killer" che potrebbe chiudere la carriera del centrocampista ivoriano, e che ha portato alla denuncia penale di Wieser da parte del presidente dello Zurigo. La squadra e il club sono, infatti, rimasti sotto choc per l'infortunio di Yapi. Tutti tranne il diretto interessato, come ha spiegato il tecnico Urs Meier: "La sua fede lo sta aiutando a non impazziere dopo quello che gli è successo".
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Calcio EsteroMAGIA NERA - "Peccati, perversioni, la fornicazione, la pornografia. C'è stato un momento in cui ero schiavo di tutte queste cose -racconta l'ivoriano- poi un mio conoscente mi ha introdotto nel mondo dell'occultismo, e la situazione, se possibile, è peggiorata. Ho cominciato ad avere problemi finanziari, ho perso la mia stabilità mentale, ed ho anche pensato al suicidio". Un periodo nero, che è costato al giocatore anche 200mila euro, sottrattigli dai suoi nuovi "amici". La situazione è poi degenerata al punto che a Yapi è stato chiesto di sacrificare suo figlio. Fortunatamente il giocatore si è "svegliato" e ha posto fine a tutta questa follia. "Ho sentito una forza dentro di me che mi ha fatto capire che dovevo fermami. Che stavo andando troppo lontano".
FEDE E INFORTUNIO - Ad aiutarlo ad uscire dal vortice della magia nera e di tutte le altre negatività della sua vita è stata la fede, spiega Yapi: "Ora Dio è il mio presidente, Cristo è il mio direttore sportivo e lo Spirito Santo è il mio allenatore. Sono molto felice di appartenere alla famiglia di Cristo". Ora, però, per il centrocampista c'è una nuova sfida da superare. Domenica scorsa Yapi è stato vittima di un bruttissimo fallo da parte di Sandro Wieser in occasione della partita contro l'Aarau. Un'entrata "killer" che potrebbe chiudere la carriera del centrocampista ivoriano, e che ha portato alla denuncia penale di Wieser da parte del presidente dello Zurigo. La squadra e il club sono, infatti, rimasti sotto choc per l'infortunio di Yapi. Tutti tranne il diretto interessato, come ha spiegato il tecnico Urs Meier: "La sua fede lo sta aiutando a non impazziere dopo quello che gli è successo".