Cardona, nuovo tesoro del calcio colombiano

E’ un trequartista, ha ventidue anni, è stato lanciato dall’Atletico Nacional (che ha perso all’inizio di dicembre la “Copa Sudamericana” in finale contro il River Plate) e nei giorni scorsi è stato ceduto al Monterrey, in Messico. Può essere la sorpresa della nazionale di Pekerman nella prossima Coppa America, in programma dall’11 giugno in Cile.
Stefano Chioffi
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ROMA - C’è anche un dato statistico che spiega la crescita della Colombia, salita al terzo posto nel ranking della Fifa alle spalle dell’Argentina (seconda) e della Germania (prima): da James Rodriguez (Real Madrid) a Radamel Falcao (Manchester United), da Jackson Martinez (Porto) a Carlos Bacca (Siviglia), sono 237 i colombiani che hanno un contratto all’estero. Lo scenario è cambiato in maniera profonda negli ultimi anni. Nel 1990, dopo il mondiale italiano, l’unico club europeo a puntare su un blocco della nazionale colombiana (diretta all’epoca da Francisco Paco Maturana) fu il Valladolid, che prese il portiere René Higuita, il centrocampista Leonel Alvarez e il trequartista Carlos Valderrama, centrando un nono posto nel campionato spagnolo.

 

LA FORMAZIONE IDEALE - Come da tradizione, alla fine di dicembre il giornale uruguaiano “El Pais” ha premiato la top 11 del Sudamerica nel 2014, inserendo nella formazione ideale tre colombiani (Carlos Andres Sanchez, Edwin Cardona e Teofilo Gutierrez), oltre al tecnico Josè Pekerman, argentino che guida la nazionale di Rodriguez, Falcao e Cuadrado. Sono stati presi in considerazione soltanto quei giocatori che hanno partecipato, nell’ultimo anno, a un campionato sudamericano. “El Pais” ha allestito un ipotetico 4-2-3-1 con Barovero (River Plate) tra i pali. Gentiletti (San Lorenzo/Lazio) e Sanchez (River Plate) al centro della difesa, con Bocanegra (Atletico Nacional) e Vangioni (River Plate) sulle fasce. Nel doppio ruolo di regista e mediano sono stati votati Aranguiz (Internacional di Porto Alegre) e Ortigoza (San Lorenzo). Un 4-2-3-1 completato dai trequartisti Pisculichi (River Plate), Cardona (Atletico Nacional/Monterrey) e Piatti (San Lorenzo/Montreal Impact) dietro al centravanti Gutierrez (River Plate). 

 

LA FINALE - Il più giovane del gruppo è Edwin Cardona, ventidue anni, che ha sfiorato con l’Atletico Nacional la conquista della “Copa Sudamericana”, persa all’inizio di dicembre nella doppia finale ( contro il River Plate: 1-1 a Medellin (gol di Berrio per i colombiani e di Pisculichi per i “Millonarios”) e 2-0 a Buenos Aires (reti di Mercado e Pezzella). Cardona è salito in cattedra durante la “Copa Sudamericana”: tre gol (contro il Deportivo La Guaira, il General Diaz e il Cesar Vallejo) e un assist. E’ un destro, ma può essere schierato anche sul lato sinistro: dribbling, visione di gioco, rapidità di gambe e di pensiero, lancio perfetto. Il River Plate e il Boca Juniors hanno provato a portarlo in Argentina, ma nei giorni scorsi l’Atletico Nacional ha trovato l’accordo con il Monterrey in cambio di un milione e mezzo di euro. 

 

IL TORNEO DI CLAUSURA - Cardona è nato a Medellin l’8 dicembre del 1992 ed è alto un metro e 83. E’ stato il colpo del Monterrey (guidato dal nuovo tecnico Carlos Barra) in vista del Torneo di Clausura: il club messicano ha acquistato dall’Atletico Nacional anche il centrocampista Alexander Mejia (26 anni). Cardona potrebbe essere la grande sorpresa della Colombia di Pekerman in occasione della prossima Coppa America, in programma in Cile dall’11 giugno. E’ cresciuto nell’Atletico Nacional e ha fatto una breve esperienza nel Santa Fe. In passato è stato considerato la stella della Colombia Under 17 (cinque gol in sette presenze) e dell’Under 20 (otto gare e quattro reti). Nel Monterrey gli è stata subito consegnata la maglia numero dieci. Nel campionato colombiano ha segnato trentuno gol in 146 partite, mentre in Coppa Libertadores ha realizzato due reti in otto presenze. 


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