Jerry Bengtson, mascherina dall'Honduras per eliminare Henry

L'attaccante honduregno supera i Montreal Impact allenati dall'ex stella di Arsenal e Barcellona e con il suo Olimpia vola in semifinale di Champions nordamericana: ma non è questo il dettaglio più soprendente della partita
Jerry Bengtson, mascherina dall'Honduras per eliminare Henry
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Una cosa mai vista prima. E non si parla del risultato - per quanto sorprendente - della sfida di CONCACAF Champions League tra Olimpia e Montreal Impact. La squadra honduregna, sotto di un gol, ha comunque mantenuto il vantaggio nell'andata (terminata 1-2), riuscendo a raggiungere la semifinale della Champions nordamericana, dove incontrerà i Tigres della MX League. Una cocente delusione per il team canadese, che dal 2019 è allenato da Thierry Henry alla sua seconda esperienza come allenatore. Ma non è questo il dettaglio più soprendente della gara.

Per tenere al sicuro la famiglia

Durante tutti i 90 minuti, l'attaccante honduregno Jerry Bengtson ha tenuto una mascherina di protezione sul viso. Una cosa mai vista prima sui campi di calcio, dove non vige l'obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale. Secondo il quotidiano honduregno"Diez", il 33enne capitano del club vorrebbe così diminuire le possibilità di contrarre il coronavirus e tenere al sicuro la sua famiglia da un possibile contagio.

"Un ottimo esempio contro il Covid-19"

Il tecnico Pedro Troglio ha spiegato che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Bengtson si sente completamente a suo agio nell'utilizzare la mascherina. "È strano perché lui è l'unico giocatore della squadra e di tutto il campionato a giocare in questo modo. Ma non gli dà fastidio e fa anche gol". Il fatto ha scatenato l'ironia ma anche il plauso dei social. "Se Jerry Bengtson può indossare una mascherina durante tutta una partita della CONCACAF Champions League, potete indossarla anche voi", si legge in un commento su Twitter, o ancora, "Bravo, è un ottimo esempio per tutti".


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