Sergio Ramos, addio polemico alla Nazionale: "Il ct non conta su di me"

Con un comunicato su Instagram, il difensore del Psg, ex bandiera del Real Madrid e delle Furie Rosse, ha rivelato che non indosserà più la maglia della Spagna. Ecco il motivo
Sergio Ramos, addio polemico alla Nazionale: "Il ct non conta su di me"
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Sergio Ramos dice addio alla nazionale spagnola. Con un comunicato su Instagram il difensore del Psg ha spiegato i motivi, non dipendenti dalla sua volontà. Come rivelato dall'ex bandiera del Real Madrid, tutt'oggi recordman di presenze con la maglia delle Furie Rosse, il ct della Spagna, Luis de la Fuente, subentrato a Luis Enrique, lo avrebbe contattato telefonicamente per spiegargli i motivi della sua esclusione definitiva dalla Selecciòn: "Avrei preferito prendere questa decisione da solo, lascio con l'amaro in bocca, ma con infinito orgoglio".

"L'età non è una colpa, guardo con invidia Pepe, Modric e Messi..."

Questo il testo integrale dell'accorato messaggio social di Sergio Ramos: "È giunto il momento, il momento di salutare la Nazionale, la nostra cara ed entusiasmante Rossa. Questa mattina ho ricevuto una telefonata dall'attuale tecnico che mi ha detto che non conta e che non conterà su di me, indipendentemente dal livello che posso dimostrare o da come continuo la mia carriera sportiva. Con grande rammarico, è la fine di un percorso che speravo fosse più lungo e che si concludesse con un sapore migliore in bocca, al pari di tutti i successi che abbiamo ottenuto con la nostra Rossa. Credo umilmente che questa traiettoria meritasse di finire per decisione personale o perché la mia prestazione non è stata all'altezza di quanto meriterebbe la nostra Nazionale, ma non per età o altri motivi che, senza averli sentiti, ho sentito. Perché essere giovani o meno giovani non è un pregio o un difetto, è solo una caratteristica temporanea che non è necessariamente correlata a prestazioni o capacità. Guardo con ammirazione e invidia Modric, Messi, Pepe... l'essenza, la tradizione, i valori, la meritocrazia e la giustizia nel calcio. Purtroppo per me non sarà così, perché il calcio non è sempre giusto e il calcio non è mai solo calcio. Per tutto questo, lo assumo con questa tristezza che voglio condividere con voi, ma anche a testa alta e molto grata per tutti questi anni e per tutto il vostro sostegno. Porto con me ricordi indelebili, tutti i titoli per i quali abbiamo lottato e festeggiato insieme, e l'enorme orgoglio di essere il giocatore spagnolo con più presenze. Questo scudetto, questa maglia e questi tifosi, tutti voi, mi hanno reso felice. Continuerò a tifare il mio Paese da casa con l'emozione del privilegiato che ha saputo rappresentarlo con orgoglio 180 volte. Grazie di cuore a tutti voi che avete sempre creduto in me!".


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