Mancini, oggi c’è la firma con l’Arabia Saudita: le cifre e i dettagli

L’ex ct azzurro guadagnerà cinquanta milioni fino al prossimo Mondiale
Mancini, oggi c’è la firma con l’Arabia Saudita: le cifre e i dettagli© ANSA
Giorgio Marota
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Roberto si sentirà come un principe del deserto. L’oasi che lo attende, a Riyad, è la sede della Federcalcio saudita che si trova a 10 km da un’enorme distesa di sabbia, all’incrocio tra due strade dedicate ai grandi re: quella intitolata all’attuale sovrano Salman e quella dedicata a suo padre King Abdul Aziz. È proprio qui che Mancini verrà annunciato in grande stile. L’ex ct dell’Italia firmerà oggi un contratto che lo legherà alla nazionale del regno fino al Mondiale 2026, quello che aveva promesso di vincere con gli azzurri prima delle famose dimissioni di ferragosto. Il primo test sarà contro il Costa Rica l’8 settembre, il primo vero obiettivo la Coppa d’Asia di gennaio, ma la prospettiva è a lungo termine perché nel 2027 il torneo continentale si giocherà proprio in Arabia Saudita.

Mancini, accordo raggiunto

Dopo due offerte rispedite al mittente nell’ultimo anno e mezzo, Mancini ha detto sì. Gli arabi sono tornati alla carica in seguito alla rottura con Gravina, proprio nei giorni in cui la nuova Saudi Pro League di CR7, Benzema e Neymar si svelava al mondo. «È la nostra prima scelta» ci aveva confermato una fonte molto vicina al presidente federale Al Misehal, dirigente potentissimo in patria e influente anche all’estero visto il ruolo di prim’ordine nel board della Fifa di Infantino. Mancini guadagnerà 50 milioni in due anni e mezzo. E ai 20 netti annui potrà aggiungerne altri 10 di bonus. A tessere la tela dell’operazione è stato il segretario generale della federazione, Al-Kassim, il quale avrebbe favorito anche l’incontro di venerdì a Roma tra Roberto e due emissari della SAFF. Mancini diventa così l’allenatore più pagato del Paese, superando i 18 milioni percepiti da Gerrard all’Al-Ettifaq e gli stipendi dei tecnici delle “big 4”, le società senza limiti di spesa controllate dal public investment fund. Il progetto di una nazionale competitiva è in piedi da anni. Non a caso, dopo aver salutato a marzo il francese Renard e aver corteggiato Mourinho, ci sono voluti 5 mesi per scegliere un ct. Anche qui Roberto avrà difficoltà a trovare un bomber - il titolare è Al-Shehri, 3 gol nel ‘22-’23 - ma le nuove regole sull’utilizzo dei giovani potranno aiutarlo: oggi ogni società può avere 8 stranieri ed entro il 2026-27 8 elementi (su 25) dovranno essere stati formati nelle accademie.


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