LONDRA - Emozioni, pali, gol, continui cambi di fronte e la spettacolare cornice di Wembley per una finale di FA Cup che ha visto il Chelsea campione d'Inghilterra costretto ad arrendersi all'Arsenal di un Arsene Wenger. Il francese diventa così il tecnico con maggiori successi nella competizione che è nata nel 1872 ed è più antica del mondo (con 7 trionfi stacca George Ramsay, storico allenatore dell'Aston Villa nei primi anni del 1900). Sconfitta amara invece per Antonio Conte, fresco campione d'Inghilterra che non riesce a centrare quel 'double' conquistato per l'ultima volta da Carlo Ancelotti nella stagione 2009/10 proprio alla guida del Chelsea.
FA CUP, ARSENAL-CHELSEA 2-1: LE STATISTICHE DEL MATCH
LE SCELTE - I ‘Gunners’ - senza lo squalificato Koscielny e gli infortunati Gabriel, Gibbs, Mustafi e Reine Adelaide - scendono in campo con un 3-4-2-1 in cui il centravanti Welbeck è supportato dai trequartisti Alexis Sanchez e Ozil e dagli esterni Bellerin e Oclade-Chamberlain, mentre davanti al portiere Ospina e al trio difensivo Holding-Mertesacker-Monreal sono Ramsey e Xhaka a fare coppia in mediana. I ‘Blues’ - che hanno fuori per infortunio solo il 21enne Loftus-Cheek - rispondono con il collaudato e quasi speculare 3-4-3: Courtois tra i pali dietro ai difensori Azpilicueta, David Luiz e Cahill, Kante-Matic a costituire la diga di centrocampo mentre sugli esterni ci sono Moses e Marcos Alonso con il tridente composto da Pedro, Diego Costa e Hazard.
IL PRIMO TEMPO - Dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime del recente attentato che ha colpito Manchester si parte. Dopo appena quattro l’Arsenal è già avanti, ma con un gol che farà discutere: Alexis Sanchez vince un rimpallo e la palla schizza verso Ramsey che - da solo davanti a Courtois - si accorge di essere in fuorigioco e si ferma (disturbando comunque il portiere) per lasciare spazio allo stesso cilena che insacca. L’arbitro inizialmente annulla, poi dopo un conciliabolo con il suo assistente ci ripensa e indica il centrocampo per la gioia di Wenger e la rabbia di Conte. La rete subita è però come una scossa per i ‘Blues’ che cercano di reagire immediatamente e all’8’ è Pedrito a costringere Monreal a spendere il giallo. L’Arsenal però non sta a guardare e al quarto d’ora ci riprova dal limite con Sanchez, che però alza troppo la mira e sul capovolgimento di fronte Diego Costa viene murato al momento di calciare dal dischetto.
LA RIPRESA - Dopo l’intervallo si riparte senza cambi e il Chelsea prova a fare subito la voce grossa ma Ospina si fa trovare pronto su Pedro e Kanté e poi è Mertesacker a tamponare in scivolata su Diego Costa. I ‘Blues’ sembrano però incontenibili e il portiere colombiano deve superarsi ancora sul potente destro di Moses (50’). Il gioco intanto inizia a farsi sempre più duro e in pochi minuti finiscono sulla lista degli ammoniti Holding tra i ‘Gunners’ e poi Moses e Kanté tra i ‘Blues’. Al 60’ prima mossa di Conte, che inserisce l’ex di turno Fabregas al posto di Matic ma deve ringraziare Courtois per una parata decisiva sul destro di Bellerin (64’) a conclusione di un’altra fulminea ripartenza avversaria. E a complicare i piani del tecnico italiano l’ingenuità di Moses, che al 67’ si lascia cadere in area e – già ammonito – si prende il secondo giallo e il conseguente rosso che lo costringe a raggiungere anzitempo gli spogliatoio a testa bassa. Il Chelsea accusa il colpo e dalla panchina si cerca così di correre ai ripari: al 72’ dentro Willian e fuori Pedro.
FA CUP, ARSENAL-CHELSEA 2-1: IL FILM DELLA PARTITA (FOTO)