Spagna, 20 nuovi arresti per morte tifoso

Nuova retata della polizia spagnola nell'inchiesta sugli scontri tra ultras in occasione di Atletico Madrid - Deportivo La Coruna dello scorso 30 novembre
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ROMA - Almeno venti persone sono state arrestate oggi nella seconda fase dell'operazione Nettuno, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri del 30 novembre a Madrid, fra ultras dell'Atletico Madrid e del Deportivo La Coruna. In quell'occasione morì il tifoso galiziano Francisco Javier Romero Taboada, 43 anni, colpito con una mazza di ferro alla testa e gettato con il cranio fracassato nelle acque del fiume Manzanarre, nella zona dello stadio Ramon Calderon.

LA RETATA
- La gran parte degli arrestati nell'operazione, avviata all'alba di oggi a La Coruna e ancora in corso, fanno parte del gruppo ultrà Riazor Blues. Agenti della brigata provinciale di informazione di Madrid si sono spostati nelle ultime ore in Galizia per operare gli arresti. Sono finora 54 i detenuti nelle due fasi dell'operazione Nettuno, che già martedì aveva portato all'arresto di 34 persone, a Madrid e nelle province di Avila e Toledo, in gran parte ultras del Frente Atletico, fra i quali due dei presunti autori materiali dell'aggressione finita in omicidio. Ieri sono state arrestate nelle Asturie altre quattro persone, membri degli Ultrà Boys dello Sporting di Gijon, che domenica 30 novembre si erano recati a Madrid per partecipare agli scontri, precedenti alla partita Atletico Madrid-Deportivo, accanto agli ultras del Frente Atletico, di estrema destra e contro i nemici dichiarati dei Riazor Blues, di sinistra.

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