Real, via la croce per gli sponsor arabi

Il club di Madrid stringe un accordo di sponsorizzazione con la Banca Nazionale di Abu Dhabi e presenta una carta di credito con lo stemma 'accomodato'
Vladimiro Cotugno
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ROMA - Era già successo due anni fa e ancora una volta, se non fosse silenziato da una pioggia dorata di petrodollari, in Spagna si griderebbe al sacrilegio. Ma più della storia può il denaro, i milioni di euro che la Banca Nazionale di Abu Dhabi ha versato nelle casse-voragine del Real Madrid per una sponsorizzazione di tre anni. E fin qui, è il mercato che comanda e nessun problema. Ma l'accordo economico è stato 'celebrato' dal club spagnolo con una 'gentilezza' nei confronti dei munifici partner quantomeno discutibile: la modifica al proprio logo. Investitori arabi? E allora via la croce dalla Corona di Spagna che adorna lo stemma del club dal 1920, quando da 'Madrid Club de Futbol' divenne Real per volontà di Re Alfonso XIII. Il sacrificio di un'identità importante nei confronti di chi ha sempre visto in quel simbolo un richiamo alle Crociate e a tutto quello che può significare.



IL PRECEDENTE - Come detto, era già accaduto in modalità differenti un paio di anni fa, quando Real Madrid e il governo degli Emirati Arabi si ritrovarono seduti attorno a un tavolo per discutere della creazione di un gigantesco resort dedicato al club con annesso stadio e museo della squadra. In quell'occasione la società spagnola si presentò con una veste grafica decisamente modificata per favorire l'accordo, eliminando la croce dal simbolo comunque stilizzato. Stavolta invece è proprio lo stemma, in tutto e per tutto, a presentarsi senza quel simbolo 'fastidioso': una decisione che continua a far discutere in Spagna ma che sicuramente non fa discutere bilanci e fatturato.


 




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