Javier Tebas: “La Liga riparte e giocheremo ogni giorno!”

Il Presidente della Legacalcio spagnola, apparso in nottata nel canale che trasmette il torneo, ha confermato l’intenzione di ripartire il 12 giugno in un contesto di massima sicurezza. E salta fuori anche un fratello esperto a livello mondiale in Covid-19.
Javier Tebas: “La Liga riparte e giocheremo ogni giorno!”© EPA
Andrea De Pauli
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MADRID (SPAGNA) - È davvero iniziato il conto alla rovescia per la ripartenza della Liga. A confermarlo è Javier Tebas, che è intervenuto in nottata nel programma El Partidazo, trasmesso nei canali di Movistar, che hanno l’esclusiva dei match di Liga. “La data dipenderà da quello che deciderà il Governo, ma mi piacerebbe che fosse il 12 giugno. Dipenderà dai dati che avremo sul virus. Ripartiranno insieme, Primera e Segunda Division, e per i 35 giorni successivi si giocherà ogni giorno”. Una vera scorpacciata di calcio, dopo due mesi di stop, incoraggiata da numeri confortanti. “Abbiamo fatto i test e ci aspettavamo tra i 25 e i 30 positivi in base a quello che era successo in Bundesliga. Se sommiamo anche i membri dei vari staff, arriviamo a 8 contagiati su 2.500 prove e gli infettati sono già prossimi alla guarigione. Già questa settimana faranno tutti un nuovo test”.

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L’ESPERTO IN CASA - Il presidente della Legacalcio iberica, partendo da questi presupposti, ha mostrato una grande serenità per quanto riguarda le partite, rafforzata ulteriormente da una curiosa circostanza familiare. “Nel contesto delle gare l’infezione è praticamente impossibile. Chi dice il contrario lo fa per ignoranza. Io ho la fortuna di avere un fratello che è uno specialista a livello mondiale sul tema del coronavirus, consulente degli Stati Uniti, e posso godere di informazioni privilegiate”. Dopo la premessa, arriva la rassicurazione corroborata dai dati. “Il calcio non è uno sport di facile trasmissione della malattia. Il virus si trasmette attraverso la saliva e il rischio è praticamente nullo nelle partite, perché chi gioca è passato sotto scrupolosi controlli, il cui margine d’errore è prossimo al 5%. Durante tutta una partita è stato calcolato che due giocatori stanno uno di fronte all’altro per 67 secondi. Sarebbe rischioso se ci stessero per un quarto d’ora”.

TOLLERANZA ZERO - La grande preoccupazione di Tebas, dopo il ritorno all’attività in un contesto migliore del previsto, è che la soglia d’attenzione rimanga elevata e che nessuno sgarri. “Se tutti rispettano le norme sanitarie, non ci saranno intoppi. Noi crediamo che quando torneranno le partite non ci sarà più nessun infettato”. E se qualcuno dovesse uscire dal seminato, la Lega sarebbe inflessibile. “Se dovessero apparire, ad esempio, cinque positivi in un solo club, sarebbe evidente una negligenza. I controlli saranno implacabili”. E se un giocatore dovesse violare i protocolli? “Lo comunicheremmo direttamente al club e spingeremmo la società a prendere provvedimenti disciplinari. Ma non credo che accadrà. tutti hanno preso coscienza del problema”. Si chiude con una frecciata a chi non vuole la ripartenza del calcio. “Credo ci siano interessi privati dietro a chi spinge perché non si giochi. Ci confrontiamo con i responsabili degli altri cinque grandi campionati e tutti concordano sul fatto che cambia molto il discorso con i club, in base alla classifica che occupano. L’interlocutore francese, poi, è convinto che sia stata troppo frettolosa la decisione di sospendere tutto. Francia e Olanda hanno avuto troppa fretta di chiudere”.

@andydepauli


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