PARIGI (FRANCIA) - Karim Benzema è indagato per "complicità" nel tentato ricatto al suo compagno di nazionale, Mathieu Valbuena, in associazione con altre persone. L'attaccante avrebbe agito per "aiutare" un suo amico di infanzia coinvolto nello scandalo. Ma secondo quanto avrebbe detto agli inquirenti non pensava che questo avrebbe potuto ledere il suo compagno di squadra. È posto sotto controllo giudiziario e non può incontrare gli altri protagonisti dell'affaire, tra cui la vittima e suo compagno di squadra. Rischia fino a sette anni di carcere e una multa da centomila euro. L'attaccante del Real Madrid ha lasciato la sede del palazzo di giustizia,dopo un fermo di 24 ore, ma non potrà incontrare Valbuena: Deschamps non potrà convocarlo per i prossimi impegni della nazionale francese.
«NON HA PARTECIPATO» - L'avvocato del giocatore, Sylvain Cormier, ha commentato così le indiscrezioni secondo cui Benzema avrebbe ammesso le proprie responsabilità con i giudici: «Karim Benzema non ha nulla da rimproverarsi. Non ha partecipato in alcun modo al tentativo di ricatto. Trovo che questo dossier sia stato presentato alla stampa in modo fallace e il mio assistito dimostrerà la sua buona fede. Spero in modo più rapido possibile». E ancora. «Benzema non ha partecipato in alcun modo al tentativo di ricatto. Essere indagati non è una dimostrazione di colpevolezza. Ci sono tanti elementi che possono essere interpretati. Ma questo è solo l'inizio del caso».
NON CONVOCATI - Sia Benzema sia Valbuena non sono stati convocati da Didier Deschamps per le amichevoli della Francia contro Germania e Inghilterra. Il ct francese ha spiegato così la scelta: «Benzema non è al meglio fisicamente, di altre questioni preferisco non parlare: lasciamo lavorare i magistrati. Per quanto riguarda Valbuena, voglio i calciatori nelle migliori condizioni psicologiche».