Pereira, il brasiliano che ha stregato Van Gaal
ROMA - Sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto giornate di campionato: Louis Van Gaal ha trasformato il Manchester United, terzo in classifica e pronto a ricoprire un ruolo di spicco nel girone di ritorno. La squadra ha cambiato marcia: spettacolo e divertimento, a Old Trafford, anche nel Boxing Day. Travolto il Newcastle (3-1): doppietta di Rooney, che Van Gaal utilizza come mezzala, e gol di Van Persie. Confermata la brillante tradizione dei Red Devils nel giorno di Santo Stefano: diciotto successi, due pareggi e solo una sconfitta (nel 2002 contro il Middlesbrough, 1-3) negli ultimi ventuno anni. Van Gaal è l’allenatore del mese in Inghilterra. E domenica, a Londra, può proseguire la rincorsa in occasione della sfida con il Tottenham.
LA SVOLTA - Dopo un anno e mezzo di rimpianti per l’uscita di scena di Alex Ferguson, il Manchester United sta creando le basi per un progetto ambizioso. Van Gaal ha cancellato gli errori di David Moyes e ha impostato un piano di lavoro che comincia a regalare soddisfazioni. Ha contribuito alla definitiva consacrazione di David De Gea: lo spagnolo ha raggiunto grande continuità di rendimento e si prepara a prolungare il contratto fino al 2020 (ingaggio da nove milioni di euro a stagione). Rooney è tornato a incidere come ai tempi d’oro di Ferguson. Il nuovo ruolo gli permette di inserirsi con maggiore facilità in area di rigore: finora ha realizzato otto gol, ma il suo contributo si sta rivelando prezioso anche in regia. Van Gaal, nel suo 3-4-1-2, ha rilanciato anche due esterni come Antonio Valencia e Ashley Young. Neppure i problemi muscolari di Angel Di Maria e il complicato inserimento di Radamel Falcao hanno messo il freno al Manchester United. Van Gaal ha ricostruito poi in questi mesi il difensore centrale Phil Jones e la mezzala Marouane Fellaini, costato trentatré milioni di euro nel 2013 e reduce da una stagione molto deludente.
I NUOVI GIOIELLI - Nell’ultimo mercato, tra acquisti e cessioni, il Manchester United ha chiuso con un deficit di 151 milioni di euro. Sono arrivati in estate anche il terzino sinistro Luke Shaw, il mediano Ander Herrera, il difensore centrale Marcos Rojo e il jolly Daley Blind, che Van Gaal aveva saputo valorizzare nella nazionale olandese durante il Mondiale in Brasile. Ma nell’operazione-riscatto studiata da Van Gaal stanno trovando spazio anche una serie di gioielli del vivaio: dai difensori Tyler Blackett (1994) e Patrick McNair (1995) al centrocampista Jesse Lingard (1992) e all’attaccante James Wilson (1995). Van Gaal ha firmato un contratto per tre stagioni, fino al 2017, con un doppio obiettivo: riportare il Manchester United ai vertici del calcio europeo e lanciare nuovi talenti, seguendo l’impronta lasciata da Ferguson.
VERSO IL DEBUTTO - Il primo passaggio prevede il ritorno del Manchester United in Champions League. Difficile l’ipotesi di una scalata per il titolo già in questa stagione: il Chelsea è in testa con 45 punti, seguito dal Manchester City a 42. Van Gaal si trova a quota 35. Le certezze, nell’ottica di un percorso di crescita, scaturiscono da un gioco sempre più brillante. Campioni da comprare e talenti da costruire in casa: ecco la formula. E il prossimo baby a prenotare l’esordio è Andreas Pereira, diciotto anni, un trequartista brasiliano con passaporto belga. E’ rimasto in panchina contro il Newcastle, si sta allenando da qualche settimana con il gruppo di Van Gaal ed è uno dei tesori del Manchester United Under 21, guidato dal tecnico Warren Joyce. Pereira è una mezzapunta, è ambidestro, le sue caratteristiche si sposano bene con il 4-2-3-1. Può giocare come esterno alle spalle del centravanti. Ha segnato un gol (contro il Sunderland) nel campionato Under 21, che equivale al nostro torneo Primavera. Classe, dribbling, velocità: è alto un metro e 77, è nato il primo gennaio del 1996 a Duffel, in Belgio. Ha cominciato nel settore giovanile del Lommel United, poi è stato sei anni (dal 2005 al 2011) al Psv Eindhoven e tre anni fa si è legato al Manchester United. «Il mio cuore è brasiliano», ha spiegato Pereira, che ha deciso di accettare la convocazione nella Seleçao Under 20 dopo aver indossato la maglia del Belgio Under 17.
