Leicester, meglio Vardy che mai

Undici gol di fila come Batistuta, più di Van Nistelrooy. Jamie diventa leggenda, tra il lavoro in fabbrica e il braccialetto elettronico
Leicester, meglio Vardy che mai© REUTERS
Francesco Guerrieri
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ROMA - Uno, due tre, quattro, cinque... e via così. Fino a undici. 11 gradini da salire per diventare leggenda. Undici gol consecutivi per entrare nella storia della Premier League. Jamie Vardy ce l'ha fatta. E con lui il Leicester dei miracoli, trascinato sempre più in alto (fino al primo posto) da quel bomber di Sheffield che ha 28 anni sta vivendo una seconda vita.

IL RECORD - Nessuno (o quasi) meglio di lui in Premier: bisogna andare indietro nel 1950-’51 e ricordarsi di Stan Mortensen del Blackpool per risalire a un traguardo del genere. Ma questa è un’altra storia (primo inglese a segnare in un Mondiale). Non ha retto neanche il record di Ruud Van Nistelrooy, che si è fermato a 10 gol con il Manchester United nel 2003 e ha twittato: “Ben fatto Vardy! Sei il numero uno e te lo sei meritato”. Tante grazie all’olandese e sguardo già proiettato al futuro: nel mirino ora c’è Jimmy Dunne, che nel 1931-’32 ne ha fatti dodici di fila con lo Sheffiel United, interrompendo la serie il 1 gennaio 1932 (ma non era Premier League, ai tempi si chiamava First DIvision). Roba da preistoria; il presente parla di un ragazzo dal capello biondo e lo sguardo sicuro e determinato. Ranieri se lo coccola, lui la butta dentro con una naturalezza mai vista. Bournemouth (29 agosto), Aston Villa, Stoke City, Arsenal (doppietta), Norwich, Southampton (altri due), Crystal Palace, West Bromwich, Watford, Newcastle e Manchester United sono tutte le sue vittime. Impossibile sfuggire alla sentenza Vardy.

SENZA STIPENDIO - Si sta prendendo una bella rivincita eh. Sì, perché la sua vita non è stata sempre e solo gol. Fino a cinque anni fa il calcio era solo un hobby per Jamie, una valvola di sfogo tra una pausa e l'altra durante le ore di lavoro nella fabbrica di fibra di carbonio. Si allenava con lo Stocksbridge, ma niente di serio. Dall'industria al calcio. Quello vero, o quasi. Nel 2011 Vardy si ritrova in quinta categoria nel Fletwood Town, ma a fine mese lo stipendio non arriva. "Questo ragazzo giocherà in Nazionale" aveva sentenziato uno degli osservatori. Quasi una profezia; 7 giugno 2015, amichevole con l’Irlanda: tac, eccolo il debutto con la maglia dell'Inghilterra.

I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA - Testa calda Jamie, difficile da gestire, come spiega il compagno di squadra Gokhan Inler: “Vardy è un ragazzo molto educato ma un pazzo allo stesso tempo. In campo va a mille e ha sempre un cambio di mentalità”. Quel vizio di dribblare che non se lo leva neanche davanti alla giustizia. Ma lì non gli riesce bene come in campo, e così per sei mesi è stato costretto a portare al polso un braccialetto elettronico dopo una rissa in un pub: “Quando andavamo in trasferta lontano potevo giocare solo un tempo perché ero in libertà vigilata”. L’aveva fatta grossa, però: “Quell'esperienza mi ha fatto crescere molto". Sembra sincero oggi Vardy, e ora l'unico pensiero fisso in testa sono i gol. A valanga.

QUEL PARAGONE CON BATI - “Mi ricorda Klose” ha detto Schweinsteiger che l’ha affrontato sabato. Ma cosa ne pensa Ranieri? "Volevamo dare una mano a Jamie a migliore il suo record, sono orgoglioso dei miei giocatori che lo hanno aiutato". Missione compiuta, non c'è che dire. E il tecnico romano scava nel suo passato per trovare un precedente: "Anche Batistuta con me ne ha fatti 11 di fila". È il 1994, e l'attaccante argentino trascina la Fiorentina di Ranieri a metà classifica. Ieri come oggi, Vardy come Bati. Uno inglese, l'altro argentino. Campionati diversi, epoche diverse. Risultato? Sempre lo stesso: quegli 11 gol di fila che uno ad uno li hanno fatti entrare nella storia. Unico comun denominatore Claudio Ranieri, lì in panchina ad esultare. Il suo Leicester è la favola più bella d'Europa. Ma con un Vardy così, diventa tutto più facile.

@francguer


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