Premier League al via, il derby di Manchester dal mercato al campo

Sabato ricomincia il campionato più ricco dopo un'estate di acquisti record. City e Manchester United si sfidano a suon di milioni, il Chelsea prepara il colpo finale
Premier League al via, il derby di Manchester dal mercato al campo© EPA
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ROMA - Ed ecco il dato che - forse - non ti aspetti. E’ vero che la Premier League naviga nell’oro, frutto anche di un contratto Tv - aumentato del 70 per cento rispetto all’ultimo triennio - dove l’ultima classificata porterà a casa come minimo un 150 milioni di euro. Ma è altrettanto vero che nonostante ciò - e nonostante le apparenze - le big inglesi non stanno facendo follie sul mercato. La spesa totale netta delle 20 squadre di Premier League il 9 agosto era intorno ai 550 milioni di euro. Chiaro, nelle prossime settimane probabilmente aumenterà - anche se sembra che il mercato delle big, Chelsea a parte, sia chiuso - ma non dovrebbe superare i 650-700 milioni. Un aumento tutto sommato contenuto quindi rispetto agli ultimi due anni (596 milioni e 501 milioni) se si pensa che i ricavi Tv aumentano del 70 per cento.

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OCULATI - Questo significa che i club di Premier hanno imparato ad essere oculati, la riprova è che lo scorso anno solo 4 su 20 avevano i conti in rosso. Nonostante questa (relativa) oculatezza, ovvio che i colpi più importanti (e costosi) dell’estate li hanno fatti i club di Premier. A cominciare dal Manchester United che oltre ai 110 milioni (o forse di più) per Pogba ne ha spesi altri ottanta per il fantasista Mkhitaryan del Borussia Dortmund e per il difensore Bailly del Villarreal. Più Ibrahimovic: costo-zero ma ingaggio da capogiro (seppur per un anno solo).

PEP AND THE CITY - Ma chi ha speso di più - in termini netti - è il Manchester City di Guardiola. E’ arrivato il rapidissimo Sané dallo Schalke per 50 milioni e il difensore Stones dall’Everton per 55,5. Più il regista fortemente voluto (Gündogan dal Borussia Dortmund, 27 milioni) e il veterano Nolito dal Celta per 18. Più tre teenager per il futuro - Zinchenko, Marlos e Gabriel Jesus - per una quarantina di milioni. Non c’è che dire.

MINIMALISTA - L’Arsenal ha pensato, come l’anno scorso, di muoversi presto e fare un mercato minimalista. Xhaka del Borussia Mönchengladbach è il leader di centrocampo che manca dai tempi di Vieira ed è costato 45 milioni. Al momento è tutto qui anche se forse dovrà prelevare un altro centrale difensivo. 

CONTE E KLOPP - Due colpi - per il momento - per il Chelsea di Antonio Conte: il centravanti Bathshuayi e il motorino Kanté, in tutto 75 milioni. Ma il mercato dei Blues è ancora aperto. Scatenato il Liverpool di Klopp. Che ha speso 41,5 milioni per l’ottimo Mané del Southampton più altri 27,5 per Wijnaldum dal retrocesso Newcastle. Senza dimenticare il tuttofare Matip a costo zero, il duro Klavan per far concorrenza in difesa (5) e il portiere Karius (6,2) come alternativa al discusso Mignolet. 

SPURS & FOXES - Il Tottenham ha pensato a fare crescere i suoi giovani, ma si è tutelato con il mediano Wanyama (14,4) e il bomber Janssen (22,1). Poi c’è il Leicester di Ranieri. Finora è riuscito a trattenere tutti i suoi gioielli salvo Kanté ed ha aggiunto una punta veloce come Musa (19,5), un regista come Mendy (15,5) e un baby fantasista come Kapustka (9). Ripetersi è difficile, certo, ma loro ci provano. Ma i soldi - lo ripetiamo - li hanno tutti. Così capita che il West Ham, forte del nuovo stadio, ne sborsa 24,1 per Ayew dello Swansea e che lo stesso Swansea ne spenda 18 per Borja Baston dell’Atletico (via Eibar). O che il Bournemouth, con il suo stadio da 12mila posti, ne spenda 18 milioni per Ibe del Liverpool mentre il Middlesbrough, neopromosso, ne sborsi 15 per Marten de Roon dell’Atalanta.

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