Dio salvi la Premier League. Perché Re Carlo affonda la Superlega

Il 21 dicembre, la Corte di Giustizia europea emetterà il verdetto sul presunto abuso di posizione dominante di Uefa e Fifa che, secondo Barcellona e Real (la Juve si è sfilata) deve essere sanzionato. Ma il sovrano inglese anticipa i tempi e, tramite il governo di Londra, scende in campo "a tutela dei tifosi"
Xavier Jacobelli
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Il 21 dicembre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea emetterà il verdetto sul presunto abuso di posizione dominante di Uefa e Fifa che, secondo Real e Barcellona (la Juve si è sfilata) deve essere sanzionato, liberalizzando la possibilità di organizzare nuove competizioni internazionali da parte di qualsiasi soggetto. L'istanza punta a riportare in vita il progetto Superlega, nato e morto in meno di quarantotto ore nell'aprile 2021, partorito da 15 club europei, poi ridottisi a tre e ora rimasti in due, alla forsennata ricerca di nuovi introiti per riassestare bilanci sempre più fragili e pronti a organizzare un torneo per ricconi o ex ricconi, con facoltà di invitare cinque club a loro discrezione. Il procuratore generale della Corte di Giustizia ha dato il suo parere, cassandoo le tesi dei ricorrenti, ma l'ultima parola spetta ai giudici. La Superlega, partorita nottetempo con modalità di comunicazione dilettantistiche, venne spazzata via dalla rivolta immediata dei tifosi, gli inglesi prima di tutti, che costrinsero i club della Premier a battere in ritirata.

Re Carlo e la questione Superlega 

Non stupisce quindi che, in questi giorni, Re Carlo d'Inghilterra sia sceso in campo benedicendo l'iniziativa del governo di Sua Maestà, lesto a presentare il nuovo disegno di legge sulla governance del calcio. Sostiene Londra: "La Superlega europea è fondamentalmente non competitiva e minaccia di minare la piramide calcistica contro la volontà dei tifosi. I tifosi non dovranno più affrontare la prospettiva di vedere i loro club aderire a proposte sconsiderate come la Superlega Europea. Siamo molto preoccupati che questo piano possa creare una sorta di negozio chiuso che comprometta il nostro sistema nazionale". Queste parole riecheggiano le tesi sostenute nell'aprile 2021 dal Segretario alla Cultura, Oliver Dowden: "Abbiamo una struttura piramidale nel nostro calcio i cui fondi, derivanti dai successi globali della Premier League, si ridistribuiscono a cascata fino alle leghe minori e soprattutto all'interno delle nostro comunità locali. Sarei aspramente contrariato nel vedere messe in atto tutte quelle azioni che potrebbero distruggere tutto questo". Un fatto è certo: quand'anche la Corte di Giustizia europea resuscitasse la Superlega, i club del campionato più ricco e più importante del mondo non ne farebbero mai parte.


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