I venezuelani dell'Ucv con lo stemma dei "torturatori" sulla maglia: bufera in Coppa Libertadores

Scoppia il caso alla vigilia del match di ritorno del secondo turno tra la squadra di Caracas e i brasiliani del Corinthians: tutti i dettagli
I venezuelani dell'Ucv con lo stemma dei "torturatori" sulla maglia: bufera in Coppa Libertadores© Getty Images
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Bufera in Coppa Libertadores alla vigilia del ritorno del secondo turno tra l'Universidad Central de Venezuela e il Corinthians, in programma sul campo della formazione brasiliana di San Paolo dopo l'1-1 del primo round. Al centro delle polemiche il simbolo degli 'Spartani', il gruppo più temuto della Divisione Affari speciali della direzione di controspionaggio militare del Venezuela, che campeggia sulla maglia dell'Ucv.

Libertadores, il simbolo degli 'Spartani' sulla maglia: bufera sull'Ucv

Il gruppo 'Realtà Helicoide' (che denuncia i casi di tortura e altri crimini politici in Venezuela) e la ong 'Voci della Memoria' hanno ammonito la Confederazione sudamericana del calcio (Conmebol) che la partecipazione dell'Úcv con il simbolo di militari torturatori sulle magliette contravviene a tutte le norme della Fifa. L'Ucv è stata acquistata da Alexander Granko Arteaga, capo della direzione di controspionaggio militare (Dgcim), accusata di "atti di tortura e crimini contro l'umanità" da vari organismi internazionali legati alle Nazioni Unite. "Il figlio di Granko Arteaga, Alexander Granko, indossa la maglia numero 47 ed è titolare dell'Ucv in Coppa Libertadores, portando sul petto la detenzione arbitraria di oltre 2.000 prigionieri politici e l'omicidio di più di 25 persone dal 28 luglio 2024", denuncia Realtà Helicoide. "È come se una squadra argentina durante la dittatura avesse giocato con l'emblema dell'Esma", sottolinea 'Voci della Memoria'. L'ultimo rapporto della Missione speciale dell'Onu afferma che "tra il 2017 e il 2022, Granko Arteaga ha ordinato, supervisionato e partecipato direttamente ad arresti, detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, torture, inclusa la violenza sessuale, e altri trattamenti o pene crudeli, disumane e degradanti".


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