“Olivia potrà giocare a calcio”. L’annuncio è di quelli dolcissimi, che regalano un raggio di luce in una giornata tempestosa. Olivia è una bambina di 7 anni, vive a Roma e ama il calcio. Purtroppo, però, il centro sportivo vicino casa non accetta la sua iscrizione. Motivo? È una bambina, quindi niente calcio per lei. La storia fa subito il giro del paese, coinvolgendo autorità e sportivi a tutti i livelli - tra cui Alia Guagni e le azzurre che la invitano a Coverciano - finché il suo desiderio non viene finalmente esaudito.
Anche per la Figc ok squadre miste
“La nostra richiesta è stata accolta e Olivia potrà giocare a calcio nel centro sportivo vicino casa in zona Trastevere, un impianto di proprietà comunale – ha fatto sapere l’assessore comunale allo Sport, Daniele Frongia – Ne avevamo parlato qualche settimana fa quando mi sono attivato immediatamente con i gestori della struttura per chiarire quale fosse la situazione e le motivazioni del diniego nell’accettare la bimba in squadra mista, contattando anche la Figc”. L’assessore sottolinea che il regolamento incentiva la pratica del calcio femminile e, in particolare, ammette squadre miste fino all’età di circa 12-14 anni. “Il nostro obiettivo deve essere quello di promuovere un’idea condivisa dello sport che previene e contrasta forme di discriminazioni. Olivia presto entrerà in campo e quel primo tiro lo sentiremo anche un po’ nostro”.