Cassano, no al Bari. Per ora
Il clamoroso ritorno al Bari di Antonio Cassano è sfumato sulla linea del traguardo. L'incontro avvenuto a Parma tra il fantasista di Bari Vecchia e l'attuale presidente del club, Gianluca Paparesta, ha sbloccato la trattativa nata un paio di settimane fa, purtroppo in modo negativo per i tifosi baresi, ormai in fermento per il ritorno a casa del trentaduenne calciatore, figlio autentico della città. E proprio questo legame intenso e fortissimo con la sua terra sarebbe alla base del definitivo no. «Motivi familiari», hanno spiegato gli amici del fuoriclasse che il mese scorso si è svincolato dal Parma chiedendo la rescissione per inadempienze economiche della società biancoscudata, ormai sull'orlo del baratro nonostante i nuovi soci. Il mancato arrivo di proposte da club di A - dopo Inter, Napoli e Juve, anche il Torino ha fatto sapere che non era interessato a ingaggiare il calciatore - e la scelta di non trasferirsi all'estero avevano fatto crescere le probabilità di un ritorno a Bari. Invece FantAntonio ha preferito anteporre la serenità familiare a un accordo con il club in cui era calcisticamente nato. Il presidente Paparesta era arrivato a proporgli un contratto sino al 2017 con un coinvolgimento totale nel progetto di rilancio del calcio barese che andava ben oltre l'attuale stagione. Ma la volontà di Cassano di tutelare la propria famiglia, sua moglie Carolina e i due figli Cristofer e Lionel, ha avuto la meglio nella decisione finale. E l'affare è sfumato.
