Lazio da Champions League al costo di 67 milioni

Un mix tra giovani (Keita e Cataldi) e affari a costo zero I colpi Lulic-Candreva. E poi i big Felipe, De Vrij e Biglia. Pioli ha valorizzato il gruppo costruito pezzo dopo pezzo da Tare: ha centrato tante operazioni
Fabrizio Patania
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ROMA - Ventinove giocatori, 67 milioni di euro per costruire la Lazio da Champions, cifra calcolata sul costo iniziale dei cartellini. Colpi veri, buoni affari, qualche delusione. Un capolavoro di ingegneria calcistica. Oggi la classifica e l’entusiasmo dei tifosi premiano il lavoro di Pioli. La Lazio gioca il calcio più bello della serie A, insegue la Champions, sogna il sorpasso sulla Roma e il secondo posto. I grandi club fanno la fila per prenotare un accredito all’Olimpico e tenere sotto osservazione i gioielli scoperti e lanciati dal club biancoceleste: da De Vrij a Felipe Anderson, passando per Biglia. Le valutazioni sono cresciute in misura esponenziale. Se provate ad aggiungere Klose, campione del mondo, e Marchetti, richiamato in azzurro dal ct Conte dopo essere tornato ai suoi livelli, si può lanciare una riflessione. Quali squadre dispongono di una spina dorsale (portiere, difensore centrale, regista, trequartista, centravanti) di livello così alto? Rispondiamo noi: poche, almeno nel campionato italiano. Il significato è chiaro: la corsa per il secondo posto risponde ai valori reali della Lazio, non è una sorpresa.

BUDGET - Questa, dopo aver sottolineato diverse volte la bontà del lavoro di Pioli, è la creatura del ds Tare, costruita pezzo dopo pezzo. Non in pochi mesi, ma in tre anni. La tabella aiuta a ripercorrere come è nato il gruppo biancoceleste. Sono state sbagliate alcune operazioni, ne sono state indovinate tante. Servivano tempo e pazienza. Lo dimostra la parabola di Biglia e Felipe Anderson, contestati e fischiati nel campionato scorso, oggi considerati top player. C’è una regola non scritta a guidare le manovre di Lotito. Dai tempi del riscatto di Zarate (20 milioni più 15 di commissioni) il presidente aveva giurato a se stesso di non spendere più cifre così alte sul mercato. Se la Lazio deve prendere un giocatore importante, è difficile che superi i 10 milioni. Era arrivata a 11,5 con Hernanes, rivenduto a 20 dodici mesi fa, quando stava entrando in scadenza. E’ costato 8,3 Biglia (commissioni comprese) e il bilancio dice 7,5 per Felipe Anderson, preso dal Santos dopo aver risolto le pendenze con il fondo inglese Doyen.

INVESTIMENTI - Nel conto dei 67 milioni sono entrati anche Mauri (3), Ledesma (4,5) e Radu (3,8), presi da Lotito e Sabatini diversi anni fa, quando Tare era ancora un giocatore. Non sempre si può avere successo, la Lazio in dieci anni ha centrato una sola volta la qualificazione alla Champions e veniva da una contestazione durissima dei suoi tifosi, che avevano abbandonato lo stadio e la squadra. Il livello si è alzato, non per caso, dopo un’estate in cui Lotito non ha venduto e ha comprato bene, spendendo molti soldi: 24 dei 67 milioni contati sono stati investiti negli ultimi sei mesi. Su De Vrij, portato in gran segreto a Formello prima del Mondiale, Tare aveva visto in anticipo. Djordjevic era stato preso a gennaio quando si stava svincolando dal Nantes. Basta e Parolo hanno aggiunto personalità, fisicità, esperienza.

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