Calciomercato: Roma, Garcia dopo Genova saluta tutti

I giallorossi vanno verso il cambio, è caccia al sostituto, tre le opzioni: Lippi, Spalletti o Bielsa
Calciomercato: Roma, Garcia dopo Genova saluta tutti© ANSA
Guido d'Ubaldo
3 min

ROMA - No a soluzioni-ponte, Pallotta vuole tecnici di prestigio Spalletti è pronto, però chiede un lungo contratto. Giornate interminabili a Trigoria. Garcia prepara la partita contro il Genoa in un clima surreale, la società lo ha sfiduciato mercoledì sera dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia con lo Spezia, ma non ha ancora scelto il successore. Ieri il tecnico era scuro in volto, è provato, sa che la situazione si è ingarbugliata, è difficile venirne fuori. E’ finita, forse a prescindere dal risultato contro il Genoa.

ADESSO DECIDE PALLOTTA - La proprietà non ha sopportato l’ultima umiliazione di mercoledì pomeriggio. Si informa, sta cercando di trovare una soluzione. Ha chiesto consigli anche a Saputo, il presidente del Bologna, con il quale è in buoni rapporti. Il club rossoblù ha cambiato allenatore e passando da Delio Rossi a Donadoni ha migliorato la situazione. Pallotta detta le condizioni, non vuole sentir parlare di un traghettatore, vuole un allenatore di respiro internazionale, fuori dalle logiche di Roma. Ma deve essere anche un professionista che accetti i preparatori e i medici imposti dal presidente bostoniano, che non vuole buttare via la stagione a dicembre. La sentenza su Garcia è arrivata mercoledì, però la società è finita in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire.

CORSA A TREMarcello Lippi per sei mesi in attesa di Conte (che piace anche al Chelsea), oppure Luciano Spalletti, per il quale sono stati fatti diversi sondaggi da mercoledì. Il tecnico di Certaldo sarebbe accolto bene dalla piazza, ma vorrebbe un contratto pluriennale. Martedì si libera formalmente dallo Zenit. A Sabatini piace molto Marcelo Bielsa, che era stato in corsa per la panchina della Roma anche due anni e mezzo fa, ma alla fine fu superato da Garcia. A Marsiglia, dopo una partita giocata male dalla squadra, ha preso i giocatori all’uscita del campo e gli ha detto di tutto. Uno dei suoi collaboratori gli ha fatto notare di essere stato troppo duro. Bielsa lo ha convocato nel suo spogliatoio, lo ha chiuso a chiave e gli ha detto: «Dobbiamo fare a botte». I suoi collaboratori non durano più di un anno, è costretto a cambiarli spesso. Una volta ne ha convocato uno alle due di notte per vedere una partita di un avversario e sono stati in piedi fino alle sei. La sua storia dice che non accetterebbe di guidare una squadra costruita dal direttore sportivo, secondo quanto è abituato a fare Sabatini. Da Marsiglia se ne è andato per questo motivo.

SEGUI TUTTE LE NOTIZIE SULLA ROMA


© RIPRODUZIONE RISERVATA