BERGAMO - Il caso è esploso ieri sera, arroventando la vigilia di Atalanta-Inter. Guglielmo Stendardo, 34 anni, quarta stagione a Bergamo, 111 presenze e 7 gol in maglia nerazzurra, non è stato convocato per la grande partita in programma oggi, allo stadio Achille e Cesare Bortolotti, nonostante l’infortunio di Paletta e le non entusiasmanti condizioni di forma di Cherubin e Toloi.Il difensore nonché unico giocatore professionista della serie A abilitato all’esercizio della professione di avvocato, l’ha presa due volte male. La prima, perché Stendardo teneva moltissimo alla sfida con la squadra di Mancini; la seconda, perché ha letto da qualche parte che lui ha rifiutato la convocazione.
«Questa è una calunnia che mi ferisce profondamente, come uomo, come atalantino, come professionista e lede la mia immagine agli occhi di una tifoseria che mi apprezza e io apprezzo, essendo Bergamo una piazza straordinaria. Mai e poi mai sarei venuto meno alla chiamata del tecnico. La verità è un’altra e non ho difficoltà a raccontarla. Ho sempre anteposto l’interesse dell’Atalanta al mio: la stima e l’affetto dei tifosi che mi sono guadagnato sul campo, sono lì a dimostrarlo. Proprio per ciò che ho fatto e continuo a fare indossando la maglia della Dea, dopo avere giocato soltanto 7 partite da titolare sulle 19 di questo girone d’andata e con il massimo rispetto per i miei colleghi di reparto, in settimana ho chiesto a Reja di chiarire la situazione. Volevo capire quali fossero le mie prospettive nel prosieguo del torneo. Ma, ieri sera, sono stato escluso dai convocati per Atalanta-Inter. Sia chiaro, io accetto ogni decisione del tecnico, com’è giusto che sia: chiedo semplicemente rispetto». Stamane, Stendardo si è regolarmente allenato a Zingonia. Ma il caso non è affatto chiuso. Le offerte per uno dei più affidabili difensori del campionato non mancano e il mercato chiude il 1° febbraio.