LONDRA (Inghilterra) - Il Ceo Bolingbroke e il corporate director Williamson ieri pomeriggio sono partiti per Londra. In un momento in cui intorno alle quote societarie c’è grande fermento, il viaggio del più alto dirigente in grado (l’inglese) e dell’uomo di fiducia di Thohir (l’americano) non può passare inosservato. Anche perché con loro in questi giorni tra Milano e la City ci sono anche gli uomini della Lynx Capital che hanno curato l’operazione di rifinanziamento del club.
Adesso, insieme a Goldman Sachs, si stanno occupando della trattativa con il gruppo cinese interessato all’acquisto di quote nerazzurre. A Londra, in territorio “neutro”, tra oggi e domani andrà in scena un nuovo incontro che avrà come tema i conti dell’Inter. Thohir non ci sarà perché ha lasciato Milano ieri mattina e anche oggi sarà a Losanna per impegni legati al Comitato Olimpico Indonesiano. Non è previsto neppure che il patron domani vada a Parigi per vedere Psg-City. Tornerà a Milano per Inter-Napoli.
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MORATTI E IL RIGORE - Il gruppo cinese dovrebbe entrare nell’Inter con una quota iniziale del 20-25%, ma non è escluso che con il passare del tempo punti addirittura alla maggioranza. Al momento Thohir non intende lasciare il comando, in futuro si vedrà... Resta da vedere se la cessione si concluderà entro l’estate o a novembre. E cosa farà Moratti? «Non ho nessuna intenzione di vendere le mie quote - ha detto ieri il petroliere - e voglio andare avanti rinforzando la società. I cinesi? La scelta è di Thohir. Se ci sono queste opportunità è giusto coglierle. Il rigore per il Torino? Era fasullo».
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