Berlusconi, i tifosi hanno ragione: venda subito il Milan

Il disastro di Verona dimostra come il problema non fosse certo Mihajlovic. Intanto, i cinesi acquartierati a Roma che, da settimane, trattano l’acquisto del club, si sono presi una pausa di riflessione: vogliono vedere tutti i conti
2015: dopo i fallimenti di Seedorf e Inzaghi, sulla panchina del Milan va Sinisa Mihajlovic© ANSA
Xavier Jacobelli
3 min

ROMA - Un antico proverbio turco dice: la pazienza è la chiave del paradiso.Si capisce perché i tifosi del Milan si sentano più che mai all’inferno e non soltanto perché la loro squadra è il Diavolo. La pazienza con Berlusconi l’hanno persa da tempo, basta dare un’occhiata in queste ore alla pagina Facebook dell’ex premier per capire aria che tira. La caporetto di Verona stavolta non è costata lo scudetto, ma la faccia. Senza gioco, senz’anima, senza idee: il Milan è sparito di nuovo e Brocchi non c’entra, così come non c’entrava affatto Mihajlovic, il cui licenziamento è stato il secondo peggior autogol segnato da Berlusconi in trent’anni rossoneri. Il primo era stato l’esonero di Allegri, quello che in due anni di Juve ha vinto due scudetti di fila, una Supercoppa di Lega, una Coppa Italia, è arrivato alla finale della Champions 2015 e il 21 maggio rivincerà la Coppa Italia se all’Olimpico si ritroverà di fronte la squadra tremebonda umiliata dall’orgogliosa Verona nel giorno della sua retrocessione in serie B.

SE BROCCHI PERDE ANCORA PUO' TORNARE SINISA

E allora, per il nulla che vale l'opinione di questo sito, reiteriamo a Berlusconi l’invito già formulato in passato: venda subito il Milan. I cinesi acquartierati a Roma che, da settimane, stanno trattando non aspettano altro. O meglio, se il Milan continua a franare così, forse conviene loro aspettare perché, i 700 milioni di euro che sono disposti a spendere, potrebbero anche diventare 650.

Venda subito il Milan, Berlusconi: è l’ultimo regalo che possa fare a milioni di tifosi da cinque anni costretti a mangiarsi il fegato perché l’ex società più grande del mondo non ne azzecca più una. Il 13 aprile scorso, in calce all’esonero di Mihajlovic, lei ha scritto su Facebook: «Io rivendico con orgoglio tutte le mie scelte dalla prima all’ultima e cioè quella di correggere, con il cambio dell’allenatore, un trend di gioco non all’altezza della storia dell’A.C. Milan perché, diciamolo chiaro, al di là dei risultati, non abbiamo mai visto il MiIan giocare così male». Poi è arrivato il 25 aprile.

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