ROMA - Tempo scaduto. O quasi. L'ultimatum parte dritto dalla 43esima di New York, a firma Sal Galatioto, advisor che sta tentando di mediare, con tantissima fatica, con la sua GSP, la scalata all'A.C. Milan di Silvio Berlusconi. Mittente la conglomerata cinese interessata all'acquisto, composta da almeno sei gruppi finanziari (tra cui l'Evergrande Real Estate Group, come anticipato in esclusiva dal corrieredellosport.it); destinatario la Fininvest, proprietaria del 99,9 per cento delle azioni del Milan (lo 0,1 appartiene, come noto, ai piccoli azionisti).
LA NOSTRA ESCLUSIVA SULL'EVERGRANDE
TEMPO SCADUTO - I termini dell'operazione sono ormai noti e sono stati anticipati in esclusiva dal corrieredellosport.it lo scorso 15 aprile: Galatioto ha messo sul tavolo per conto dei gruppi finanziari cinesi interessati ben 730 milioni per l'acquisto del 100% del pacchetto azionario rossonero, il 70 % subito e il restante 30% da acquisire entro il termine della prossima stagione. Poi ha fornito le necessarie garanzie economiche, si è tenuto per sé soltanto i nomi dei possibili acquirenti, ma sotto la spinta dei dubbi di Silvio Berlusconi ha ceduto anche su questo punto.
LA NOSTRA ESCLUSIVA SUI CINESI DELLO SCORSO 15 APRILE
UN LUNGO TIRA E MOLLA - Che non fosse una trattativa semplice, lo si era capito sin da subito. Anche se i segnali erano comunque positivi, con la Fininvest che è sembrata più volte sul punto di concedere la trattativa in esclusiva a Galatioto e alla sua conglomerata cinese. Berlusconi, sotto la spinta anche dei figli, Marina e Piersilvio su tutti, sembrava convinto.