ROMA - E' il primo giorno del Milan che verrà. Poi se Berlusconi lo vorrà, è ancora tutto da stabilire. Ma oggi parte ufficialmente una nuova era per il Diavolo, c'è il via alla trattativa in esclusiva tra la Fininvest e la conglomerata cinese rappresentata da Sal Galatioto, advisor finanziario sceso in campo per acquisire il 100% del pacchetto azionario rossonero nel giro al massimo di un paio d'anni.
IL RIASSUNTO DI TUTTE LE NOSTRE ANTICIPAZIONI
TRA DUBBI E CERTEZZE - Si sa tutto sui dubbi e sulle remore di Silvio Berlusconi, il cui sì a trattare è stato strappato soltanto un paio di giorni fa e con delle garanzie ben precise che tutelano la sua ultima parola sull'operazione finanziaria. Si sa meno sulla composizione effettiva dell'asset dei reali compratori: a chi scrive risultano almeno 6 gruppi finanziari, tutti cinesi, tra cui l'Evergrande Real Estate Group, come anticipato in esclusiva lo scorso 27 aprile.
LA NOSTRA ESCLUSIVA SULL'EVERGRANDE
LA PENALE PREVISTA - Sono previste nei semplici contratti tra un utente e una compagnia telefonica, figuriamoci se una penale non è considerata in una trattativa così complessa ed articolata come la cessione di uno dei club più famosi e titolati del mondo. La penale, da quello che ci risulta, c'è, comporta ovviamente un esborso economico in caso di violazione, ed è vincolata alla parola "esclusiva". Ma è subordinata comunque alla volontà di Silvio Berlusconi e della Fininvest, che nei momenti clou di questa fase di trattativa in esclusiva hanno due vie di uscita completamente gratuite. Per fare chiarezza: se Fininvest oggi ad esempio si rivolgesse ad un soggetto terzo per la cessione del Milan, la controparte guidata da Sal Galatioto potrebbe ricorrere e chiedere il pagamento della penale. Cosa che non potrà accadere, invece, quando tra un paio di settimane lo stesso advisor dovrà presentare al patron rossonero e alla holding di via Paleocapa l'intera conglomerata cinese interessata all'acquisto del Diavolo. Berlusconi potrà rompere il vincolo di esclusiva, senza penali, se questo non accadrà, e potrà farlo anche se la presentazione (come previsto nell'accordo) ci sarà ma la cordata cinese non lo convincerà. In parole povere, sempre a lui spetta l'ultima parola, ma in questi giorni di due diligence è messo nero su bianco che siano rispettati i patti iniziali di esclusiva.
LA NOSTRA ESCLUSIVA DELLO SCORSO 15 APRILE
IL BLOCCO AL MERCATO - Il tema che però, forse più di tutti, interessa il popolo rossonero è come si comporterà l'attuale dirigenza sul mercato in questa fase che possiamo definire "di transizione". Sempre da quello che ci risulta, in questa fase di trattativa in esclusiva tutti i movimenti di mercato (acquisti, cessioni o semplici rinnovi contrattuali) sono congelati. E comunque qualsiasi decisione da prendere è sottoposta anche al vaglio della controparte. Il rinnovo di Montolivo, ad esempio, paventato da più parti e dato come certo, non è ancora stato ratificato. Il Milan e il calciatore saranno anche d'accordo, ma l'operazione potrà essere registrata soltanto in una fase successiva. L'unica eccezione riguarderebbe qualche operazione "minore" che le parti hanno già concordato prima di sedersi al tavolo della trattativa. Inutile, dunque, farsi suggestionare da nomi altisonanti o colpi ad effetto: Fininvest e la conglomerata cinese (che ha controfirmato l'accordo ratificato ieri da entrambe le parti) trattano la cessione del club, tutto il resto è fermo. Eppur si muove.