© EPANAPOLI - Hector Herrera ha detto "Sì Señor!". Ha alzato il capo e il sombrero, ha risposto e poi è tornato a fare la "siesta". Niente mercato adesso. C'è la Copa America. E poi il Porto e i suoi tifosi meritano rispetto. E, comunque, c'è chi tratta per lui e trovare un'intesa col Napoli non è complicatissimo. Anzi. Un'idea pare già c'è. Quasi una bozza d'accordo. L'intenzione, almeno, di adeguargli e allungare il contratto che ha ora col Porto, con scadenza 2018. Il Napoli offre di più in tutti i sensi. La proposta non è di quelle che lasciano indifferenti. Più anni, ovviamente: cinque. Con ingaggio da 1 milione e mezzo circa (ora prende 1,2) oltre ai soliti bonus personali e di squadra, stimoli ulteriori che motivano e fanno ricchi. E che evidentemente ogni società è felice di riconoscere: sono assist, gol e vittorie. E allora "Sí Señor!".
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E' da qui che si comincia, dal sì di Herrera, da una disponibilità evidentemente da approfondire e che però reciprocamente c'è ed è adesso da far convergere in quei malloppi di carte bollate che sono i contratti del Napoli. Tocca alle due società, ormai. Agli intermediari, il suo agente, ciascuno facendo la sua parte, cercando equilibri e sintonie. Soprattutto sulle cifre. C'è un prezzo, per ora. Ma non è ancora quello giusto. Non può esserlo per il Napoli: e sia chiaro che nulla c'entra quella clausola da 40 milioni di cui si racconta e che però è già stata scontata. No, c'è distanza; comunque. Venticinque l'ultima richiesta pervenuta. Una quindicina con i bonus, invece, la base del discorso volutamente tenuta bassa dal Napoli; disposto sì ad avvicinarsi - e di fatto anche consapevole di doverlo fare - e però lucidamente con le intenzioni sempre al di sotto dei 20 milioni. Il costo oltre il quale non si ritiene giusto andare. Le colonne d'Ercole di un affare che ha strategicamente i suoi tempi: e non sono brevissimi.
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