© ANSAGRADISCA D'ISONZO - «Rino è stato il mio unico direttore. Non ha bisogno di essere presentato perché lo conoscete meglio di me. Presento oggi anche il mio consulente Pedrelli, conoscete bene anche lui. È tornato anche il primo collaboratore i Foschi, ovvero Corti». Lo ha detto Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, presentando il direttore sportivo Rino Foschi dal ritiro del Friuli. «Fanno parte del primo Palermo e sono l'inizio di una stagione molto buona. L'esperienza di tanti anni - ha proseguito - mi dice che la conoscenza va a sopperire alla mancanza di entusiasmo. Il mio orgoglio è avere collaboratori capaci. A volte il denaro non basta sono convinto che i miei collaboratori faranno un Palermo forte».
Nestorovski guida la conolonia slava
PRIMO GIORNO DI RADUNO - Il Palermo si è radunato in Friuli. Il presidente rosanero prima di parlare della nuova stagione ha dato uno sguardo al passato. «Per Iachini e per Ballardini è stato un anno difficile - ha spiegato - Ballardini ha fatto bene tanti anni fa ed è stato confermato. Lui si è salvato e merita la conferma, avendo un contratto in essere. Tra di noi si è pensato che lui potesse restare». Foschi ha precisato che «non è il salvatore della patria. Quando sono andato via, è venuto Sabatini e ha fatto meglio. Ho avuto la possibilità di tornare e lo faccio con entusiasmo. Dimentichiamo il ciclo storico, sono un Foschi più vecchio».
IL PUNTO SUL MERCATO - Il presidente ha fatto poi un focus sul mercato confermando che arriveranno presto nuovi giocatori: «Il nostro sarà un mercato oculato. Embalo e Balogh faranno una buona stagione. Faremo 5-6 acquisti, concordati con Ballardini e Foschi, che completeranno una rosa già buona. Abbiamo stanziato un budget mobile per questo mercato. Posavec è certamente un ottimo portiere. La squadra è quella dell'anno scorso senza Vazquez. Gilardino e Sorrentino per me non sono perdite. Posavec è un ottimo portiere, non ci manca Maresca e gli attaccanti di ora sono migliori del Gila di adesso. Nestorovski aspetta il passaporto bulgaro - ha detto Zamparini -. Non ci saranno colpi ma un mercato fatto con oculatezza da Rino, che conosce il calcio meglio di tutti, e da Corti, che è uno dei migliori osservatori». Zamparini ha ribadito di avere 5-6 innesti pronti. «Rino ha l'esperienza per costruire una squadra - ha spiegato -. Se ha portato in A il Cesena senza una lira, può farlo anche a Palermo con l'uscita di Vazquez e con i bonus di 3,5 milioni per Viviano e Benali».
VERSO LA CESSIONE DEL CLUB - «Sono al capolinea come presidente. Non come azionista. Ci sono trattative avviate per una nuova proprietà, sia con l'Oriente che con l'Occidente, ma sono pronto a restare per dare la mia esperienza. Non c'è fretta però. Tutte le cordate interpellate, specialmente quella asiatica, vogliono che rimanga per la gestione». Zamparini ha parlato anche dello stato delle trattative per la cessione del club: «Quella americana - ha proseguito Zamparini parlando del futuro del Palermo - invece vuole il 100%. Io sono pronto a cedere in una settimana, ma penso che i tempi per gli orientali possano essere più lunghi. Guardate il Milan». Il presidente ha ribadito di essere pronto per la costruzione dello stadio. «Penso - ha concluso - di poter chiudere in un mese e mezzo sia per lo stadio che per il centro sportivo anche con l'interesse dei cinesi».