Allegri: «Gagliardini? Ora scoprono tutti i talenti italiani»

Il tecnico della Juventus: «Dobbiamo migliorare, subire meno gol. Difendersi non è una vergogna»
Allegri: «Gagliardini? Ora scoprono tutti i talenti italiani»© LaPresse
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TORINO - Le big a caccia dei talenti made in Italy. La Juventus fa scuola su questo e Allegri ci tiene a sottolinearlo commentando l'acquisto di Gagliardini e l'interesse per Bernardeschi da parte dell'Inter: «Hanno due ruoli e caratteristiche diverse - ha detto il tecnico della Juventus in conferenza stampa -. Gagliardini è forte ma giocare a San Siro non è facile: sarà un bell'esame per lui. Il secondo fa parte di quella schiera di talenti italiani di cui ora, improvvisamente, in Italia si sono accorti tutti».



PJACA - Non ci sono solo gli italiani però, la Juventus ad esempio sta scoprendo Pjaca: «Diventerà un giocatore importante», assicura Allegri. Venendo al campo, adesso c'è l'insidiosa sfida con la Fiorentina: «La Juventus sta facendo cose discrete e per un'ora con l'Atalanta mi sono divertito.
Ma dobbiamo migliorare noi stessi, subire meno gol. La fase difensiva non è una vergogna e quando non si ha la palla basta stare in campo in modo ordinato perché alla Juve è difficile tirare in porta. Il calcio - ha sottolineato Allegri - è fatto di fase offensiva e di fase difensiva, i gol fatti sono importanti come quelli che non i subiscono gol fatti importanti come quelli che non si subiscono».

MESE QUASI DECISIVO - Per la Juventus «inizia un mese non dico decisivo, ma sicuramente molto importante: dobbiamo affrontare Fiorentina, Lazio, Sassuolo e Inter: se da queste 4 gare usciremo con un buon vantaggio, avremo grosse possibilità di portarlo fino in fondo. Per la Fiorentina contro di noi è sempre la partita dell'anno. Spero che sia una bella serata di sport, tra squadre con buona tecnica». In dubbio Chiellini, febbricitante, Allegri è orientato verso la difesa a 4. In attacco Higuain dovrebbe prendere il posto di Mandzukic».

HIGUAIN-DYBALA - Higuain o Mandzukic, per Allegri è diventato un vero dilemma. «Per Mario parla la sua carriera, è un giocatore vincente di livello internazionale, attacca la porta, crea spazi nei quali Dybala ci entra più facilmente. Higuain ha caratteristiche diverse - prosegue l'allenatore della Juventus - Hanno giocato poco insieme, all'inizio Gonzalo doveva trovare la condizione, poi Dybala si è infortunato. Sono due grandi giocatori, più giocano insieme più migliora l'intesa tra loro».

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