NAPOLI - Nome e cognome in codice: mister X. Per restare nella privacy, per tutelare le proprie idee, per non avventurarsi in quei sentieri «scabrosi» del mercato: però ci fu un’estate, ed ormai è soltanto un ricordo, in cui si restò aggrappati a quel segreto (pubblico) che aiutò a trascorrere il tempo, ad ingannarlo con l’ironia di cui Massimiliano Allegri sa sempre fare sfoggio.
NIENTE TURNOVER PER BATTERE LA JUVENTUS
PARTE PRIMA. Il primo scudetto non si scorda mai e Allegri lo vince sorprendendo (chi non lo conosce) con una squadra che gli assomiglia ma che ha bisogno pure di essere rinfrescata, soprattutto in mezzo al campo, dove non manca la qualità ma abbonda pure l’età. Il blitz è discreto, avviene un po’ per telefono e un po’ via mare, sa di disperato approdo, perché mancano le condizioni: Hamsik è nel fiore (ventiquattro anni), ha stupito, s’è preso Napoli e ha già deciso di restarci, anche se (forse) per un istante vacilla, perché il corteggiamento è serrato, intenso, gratificante e comunque avvolto nella riservatezza più assoluta per un bel po’. Nasce mister X, ed è Marek Hamsik ovviamente, per il quale Allegri si spende con Galliani e poi s’arrende al no di De Laurentiis e anche a quello d’un uomo che procede a cresta alta.
ZIELINSKI AVVERTE LA JUVENTUS: "IL CAMPIONATO NON E' FINITO"
PARTE SECONDA. Il talento non ha età e quando Allegri arriva alla Juventus e vince il suo primo scudetto in bianconero, ci riprova con le stesse modalità: nell’elenco dei top players infila (ancora) il vanto dell’Est, un prototipo di calciatore dal quale è intrigato e stavolta la manovra di avvicinamento resta avvolta nelle tenebre sino a quando non viene rivelata direttamente da Aurelio De Laurentiis («ho ricevuto almeno dieci telefonate da Marotta») e confermata dal direttore generale della Juventus. Ma è un’impresa vana, titanica, perfettamente impossibile, praticamente irrealizzabile: casa-Napoli è casa-Hamsik.