NAPOLI - Buoni, state buoni: perché stiamo per entrare nello spettacolo più «turbolento» che andrà in onda prima e dopo il week-end; e ci saranno fuochi pirotecnici a prescindere, accada quel accada, perché mentre il pallone ricomincerà a rotolare, restituendo ansia da prestazione allegria (contagiosa), il mercato si scatenerà a cielo aperto o anche nella penombra. Comodi, state comodi: perché è tutto scritto, tra le pieghe di un «giallo» che neanche Agata Christie (si fa per dire), ma qui c’è un mistero da svelare e una verità da definire e intorno a Nicolò Barella una trama da costruire. Calmi, state calmi: perché il Napoli non s’è defilato, non ha intenzione di farlo, non lo farà, comprensibilmente costretto a scrutare l’universo - direzione Parigi - e però lucidamente ostinato a disegnarsi il futuro intorno a questo centrocampista pazzesco, un po’ mediano e un po’ mezzala, un po’ Tardelli e un po’ se stesso, cioè Barella, un affare da ottanta milioni (complessivi) di euro che danzano in quest’atmosfera densa di pathos e carica di brividi.
MEGA OFFERTA - Voi pensate che Los Angeles stia dall’altra parte del mondo: ma cosa volete che siano nove ore di fuso orario, quando c’è da allestire l’affare dell’anno (dell’anno?) e il sonno proprio non riesce ad afferrarvi? Aurelio De Laurentiis è presente, c’è ma non si vede però si sente, ripetutamente e con Giuntoli ha stabilito la strategia per convincere Giulini, il Cagliari e Barella a dire di sì: ci sono una quarantina di milioni di euro (una ventina potrebbero essere cash, il resto aggiungendoci Rog e Ounas) per il club e ci sono quattro milioni netti per un quinquennale (e alla fine sarebbero altri otto lordi a stagione e la somma ne darebbe altri quaranta) per il calciatore.
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