Sogno Conte, c'è uno scenario che agevola la Roma

L'ingaggio potrà avere una tassazione ridotta grazie alla normativa fiscale sul 'rientro dei cervelli'. Ma a Trigoria si teme la nuova offensiva dell'Inter
Sogno Conte, c'è uno scenario che agevola la Roma© ANSA
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Sarà un weekend di passione, da trascorrere cercando di interpretare i silenzi di Antonio Conte, che dopo aver parlato ripetutamente con i dirigenti della Roma si è preso qualche giorno di riflessione, anche per valutare l’offerta dell’Inter, presentata da Marotta con una pesante offensiva in questa settimana. La Roma non è la sola a trepidare per Conte, ma l’attesa dei tifosi giallorossi è spasmodica. L’Inter deve prendere la decisione se liquidare Spalletti, che ha un costo ingente, ma quello economico è rimasto l’unico ostacolo per arrivare al tecnico pugliese. Roma e Inter hanno incontrato Conte in tempi diversi, ora aspettano una risposta. E se fino a pochi giorni fa a Trigoria circolava un cauto ottimismo, dopo l’offensiva dell’Inter tra i dirigenti giallorossi ci sono meno certezze. Alla luce degli ultimi incontri ora è Marotta a sentirsi più vicino a Conte, anche se la Roma non si rassegna e ha fatto scendere in campo tutti i suoi uomini per cercare di convincere l’allenatore. Anche Totti si è mosso, come avevamo anticipato qualche giorno fa.

GRAZIE GOVERNO - L’ingaggio di Conte è un sacrificio economico per chiunque: sia Roma che Inter hanno messo in preventivo di destinare gran parte del budget per la prossima stagione sull’allenatore. E’ l’impegno con il tecnico deve essere su base triennale. Ma ingaggiare l’ex commissario tecnico potrebbe essere più conveniente di quanto si possa immaginare. La Roma potrebbe risparmiare diversi milioni grazie alla norma sul “rientro dei cervelli” contenuta nell’articolo 5 nel nuovo decreto Crescita (il Dl n. 34 è stato pubblicato lo scorso 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale n. 100) e in questo modo il Conte conteso, rimasto a lavorare all’estero (al Chelsea) dal 2016 al 2018, potrebbe rientrare perfettamente nell’ambito normativo di favore concessa ai cosiddetti “impatriati”: dal 1° maggio chi ritorna a lavorare nella Penisola, non avendo risieduto in Italia negli ultimi due anni, può essere tassato solo sul 30 per cento del compenso da lavoro dipendente per un periodo di cinque anni, purché resti per almeno 24 mesi in Italia. Ecco perché il contratto di Conte, con un ingaggio di 10 milioni netti, costerà intorno ai 13 milioni anziché 20, visto che solo il 30% del reddito sarà tassato. 

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