Fiorentina, Commisso esclusivo: "Chiesa, ti parlo io"

Nel vortice di passione dei suoi primi giorni fiorentini il nuovo patron viola si confessa con noi: "Non c'è alcun caso. Non lo ho ancora chiamato per non disturbarlo dato che era in azzurro. Per noi lui è il nostro simbolo"
Fiorentina, Commisso esclusivo: "Chiesa, ti parlo io"
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L’ hotel Lucchesi guarda da vicino la torre di S.Niccolò e le Rampe ideate dall’architetto Giuseppe Poggi, restaurate dopo cento anni, bellissimo salto di 54 metri, sotto piazzale Michelangelo. Vista da capogiro. Il presidente Rocco Commisso se la gode, con la famiglia, con il figlio Joseph, con Joe Barone. Vive Firenze, sorso dopo sorso. Lavora, perché vuol costruire la sua famiglia viola. Ci riceve e si racconta. Il progetto che deve essere passo dopo passo. Crescere insieme. Un anno per recuperare posizioni, fino magari all’Europa League. Senza promesse. Il fair play finanziario non permette voli pindarici. Intanto parlerà con la famiglia Chiesa sapendo che non sarà affatto un colloquio semplice. Gli svelerà la sua voglia di restare insieme. Non un anno, di più. Oltre, per costruire la Fiorentina intorno a Federico. Lui il «Made in Florence». Se vuole, se ci crede. La voglia di riportare a Firenze Batistuta, vicenda che non è chiusa, legata anche alla caviglia del grande argentino. [...]

Parliamo subito del caso Chiesa.
«Non è un caso».

Lei ha detto che è fiducioso di trattenere il ragazzo, ma ci ha parlato?
«No, non ho voluto disturbare lui e la sua concentrazione. Per lo stesso motivo non ho chiamato il padre, lo avrei distratto di rimbalzo. Era impegnato in un Europeo importantissimo, sarei stato inopportuno. Io dico solo che ho fiducia di poterlo tenere con noi, di trasformarlo in bandiera e costruirgli una squadra attorno. E’ un figlio del settore giovanile, il simbolo di una squadra e già un volto azzurro: siamo orgogliosi». [...]

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