NEW YORK - Quando i giocatori erano tutti a pranzo dentro il mercato italiano di Arthur Avenue e Rocco Commisso e il suo staff nella trattoria di fronte, da Enzo’s, Joe Barone ha ricevuto una chiamata sul cellulare. Era Federico Chiesa. «Vorrei parlarti», gli ha detto con un filo di voce. Barone ha capito tutto. La situazione si era ribaltata all’improvviso: il silenzio della famiglia e del giocatore, considerato nei giorni scorsi dagli italoamericani il modo più saggio per gestire un addio impossibile, era stato solo brace di un fuoco pronto a tornare.
Dal marciapiede al ristorante
Barone ha lasciato il suo tavolo, è uscito e si è ritrovato con Chiesa sul marciapiede ormai deserto di tifosi e giornalisti dopo la festa viola nel Bronx. Insieme si sono incamminati per una cinquantina di metri verso la 186ª street, lungo Arthur Avenue, per poi entrare in un altro ristorante, Zero Otto Nove. Al piano terra i tavoli erano occupati dai tifosi che si gustavano la pizza Carminuccio al gorgonzola e piatti di brasati e scarola. Barone e Chiesa sono saliti al primo piano e lì, sotto gli occhi di alcuni testimoni, il giocatore ha finalmente parlato. «Voglio andare via, è arrivato il momento, ho bisogno di nuovi stimoli, mi dispiace», ha detto, nervoso. Barone lo ha ascoltato, poi, in quello che è diventato presto un confronto teso, aspro, incurante che qualcuno potesse sentirli, gli ha ribadito che la Fiorentina non lo avrebbe ceduto perché Commisso lo aveva annunciato fin dal primo giorno, in conferenza stampa, ribadito ai tifosi e promesso a un bambino ricoverato al Mayer. Chiesa ha insistito, dicendo che il suo tempo a Firenze era finito. «E dove dovresti andare?», lo ha incalzato Barone. «Non lo so, non c’è nessuno per ora».
Barone incalza Chiesa
Joe, giacca scura e camicia sbottonata, lo ha guardato in silenzio, poi ha allargato un sorriso: «Federico, ma se non c’è nessuno, perché hai tutta questa fretta di andare via? Chi c’è dietro? Quale squadra?». Chiesa gli ha chiesto di parlarne con il padre. Barone è tornato serio: «Con tuo padre ho già parlato e non ho più niente da dirgli. Ma siccome continuano a uscire queste voci sul tuo futuro, allora siate tu e lui a uscire allo scoperto, a dire che volete andare via. Ditelo ai tifosi, spiegatelo, assumetevi la responsabilità della vostra scelta». Poi, dopo una pausa, ha aggiunto: «In ogni caso non ti venderemo neanche se ci arrivasse un’offerta da un miliardo. Rocco non ha bisogno dei tuoi soldi. Noi non abbiamo comprato te, abbiamo comprato la Fiorentina».