Bologna, frenata per Supryaga: rilancio entro 72 ore

La Dinamo Kiev, qualificata in Champions League, alza il muro: il patron Surkis ha rifiutato i 10 milioni offerti dai rossoblù
Bologna, frenata per Supryaga: rilancio entro 72 ore© LAPRESSE
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BOLOGNA - Ihor Surkis si è fatto un baffo delle condizioni economiche dettate dal Bologna, all’atto pratico per dieci milioni di euro più bonus Vladyslav Supryaga non vestirà mai la maglia rossoblù. Sì, perché dopo essere sbarcato nella fase a gironi della Champions League il presidente della Dinamo Kiev è stato chiaro ieri anche con i procuratori del giovane attaccante Sasha Iakovenko e Leonardo Limatola. E allora a questo punto il discorso è solo uno: o Walter Sabatini e Riccardo Bigon alzeranno questi numeri, magari inserendo anche una percentuale sulla futura rivendita, oppure il talentino ucraino non arriverà a Casteldebole. A dire la verità i capi del Bologna si aspettavano questa chiusura da parte di Surkis, ma non si arrenderanno: non a caso Iakovenko e Limatola hanno avuto l’autorizzazione da parte di Sabatini e Bigon di verificare fino a che punto il presidente della Dinamo sia disposto ad abbassare la cifra di 15 milioni di euro.

Detto che un mese e mezzo fa Supryaga poteva essere preso versando 8 milioni nelle casse della Dinamo (diventati poi 10 un paio di settimane più tardi), va aggiunto che tutto si deciderà nelle prossime 48 ore, massimo 72. Nel frattempo Surkis farà il possibile per mettere a disposizione di Mircea Lucescu almeno uno dei due attaccanti brasiliani richiesti dal santone romeno, poi se ci sarà riuscito valuterà quelle che sono le proposte economiche arrivate per Supryaga e fisserà una volta per tutte la cifra della cessione. Come dire: il Bologna avrà a disposizione ancora un paio di giorni per rivisitare eventualmente la propria offerta, perché difficilmente saranno sufficienti per la buona riuscita dell’affare sia il lavoro di mediazione di Iakovenko che la pressione di Supryaga. Per il momento su questo argomento quelli del Bologna non sono tornati, sapendo quanto sia diventata ancora più complicata l’operazione.

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