Fiorentina: Sarri o Spalletti se salta Iachini

Il tecnico viola in bilico dopo il pareggio con lo Spezia a Cesena. Ieri è spuntato anche il nome di Mazzarri
Fiorentina: Sarri o Spalletti se salta Iachini© LAPRESSE
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Il destino di Beppe Iachini è segnato. Non da ieri, ma dalla sera del 29 luglio quando il presidente Rocco Commisso chiamò i dirigenti della Fiorentina per comunicare la conferma del tecnico. La squadra aveva appena travolto il Bologna 4-0, Chiesa segnato quella che sarebbe rimasta l’unica tripletta in viola. Joe Barone e Daniele Pradé, dopo un casting europeo, avevano stilato una lista ristretta di candidati a cui affidare il rilancio. Colpito dall’attaccamento mostrato dai giocatori verso il tecnico, e dai risultati, Commmisso aveva cestinato tutto. Lì la clessidra ha cominciato il suo conto alla rovescia. [...]

Il confronto

Già domenica sera c’è stato un confronto tra i dirigenti e Commisso. Gli sono state prospettate due soluzioni su cui lavorare subito: Maurizio Sarri e Luciano Spalletti. Walter Mazzarri, nome circolato ieri, non è stato preso in considerazione. Sarri sarebbe stato sondato già al tempo della trattativa per il passaggio di Chiesa alla Juventus. Gli avrebbero chiesto dell’ipotesi Roma, ma Sarri avrebbe risposto che non sarebbe andato nella Capitale, se avessero scelto come dirigente Fabio Paratici. L’ipotesi Fiorentina lo affascina, ma oltre al peso di un contratto da più di 5 milioni a stagione, c’è l’incognita di come potrebbe lavorare con Pradè. Spalletti è un vecchio pallino del diesse, ma anche qui ci sarebbero alcuni spigoli: il tecnico ha ancora garantiti 400 mila euro netti al mese fino a giugno. Ma quando disse no a gennaio alla Fiorentina, era convinto di trovare una proposta di una big europea. Il sogno era andare nella Premier League. In questo momento nel calcio europeo tutte le caselle sono occupate, l’unica che può liberarsi è quella di una società acquisita dall’uomo più ricco del calcio italiano, Commisso, la cui potenza di fuoco non è stata ancora espressa in pieno. I dirigenti gli hanno prospettato la possibilità di dare un segnale forte.

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