Si può fare: poi, com’è stato largamente spiegato nel corso degli anni, si vedrà cosa succederà. Però, intanto, e per cominciare, Kostas Manolas non è rimasto insensibile al corteggiamento dell’Olympiacos e avvertire, ancora e di nuovo, aria di casa, ha avuto un effetto benefico sugli sviluppi di una trattativa che è nell’aria e promette di arricchire le prossime due settimane. Quell’idea, sviscerata improvvisamente, nel corso di serate piene di nulla, e arrivata sino alle orecchie del Napoli, potrà (potrebbe) ricevere il decisivo impulso del diretto interessato e l’apertura concessa da Manolas, ovviamente, dà un indirizzo nuovo, persino insospettabile, ad un chiacchiericcio estivo.
I COSTI - Manolas, che al Napoli è arrivato nell’estate del 2019 alla «modica» cifra di 36 milioni di euro, come da clausola, ha un contratto da 4,2 annui sino al 2022, in pratica un costo di esercizio che oscila tra i 24 e i 25 milioni lordi d’ingaggio: in una società soffocata - come gran parte - dalla crisi, impaurita dagli effetti che il Covid potrebbe ancora avere, rimuovere dal proprio bilancio una massa di danaro del genere rappresenterebbe ossigeno allo stato puro. Ma Manolas ha anche un prezzo, come è ovvio che sia, che va comunque confrontato con la tendenza generale: l’Olympiacos è cosciente che bisognerà lottare strenuamente per riuscire ad ottenere uno sconto dai diciotto milioni, che rappresentano la richiesta iniziale del Napoli. Un passo in avanti dei greci, uno indietro di Adl, e l’affare può essere ufficializzato. Messa così, come farebbe la casalinga di Voghera, sarebbe tutto estremamente semplice, però dentro una trattativa del genere, con un calciatore di un’autorevolezza rilevante, la vicenda finisce sempre per assumere contorni che la riempiono di difficoltà già note. Però restano due dati oggettivi: l’Olympiacos è interessato a Manolas, che a sua volta ha voglia di rientrare in Patria e in quel club nel quale ha già giocato una ottantina di partite. Il passato è un richiamo. Se Manolas dovesse partire, il Napoli si ritroverebbe con un vuoto da colmare, in una difesa in cui già i centrali sono pochi: Giuntoli ha un taccuino segreto dal quale l’unico nome uscito è quello di Marcos Senesi (24) del Feyenoord, argentino allevato in Olanda, una valutazione ritenuta esagerata (venti milioni di euro) ma che andrebbe sgrossata, semmai provando a strappare un prestito oneroso con riscatto da fissare. Però all’elenco si può aggiungere adesso pure Daniele Rugani (27 anni) che alla Juventus non ha mai avuto troppo spazio e che può diventare una tentazione. Anche se il suo ingaggio è alto per il budget del Napoli.
A SINISTRA - In questo momento di incertezza, la priorità rimane quella dell’esterno sinistro: Pervis Estupiñán (23) del Villarreal occupa il primo posto nell’elenco degli esterni di sinistra, corsia occupata solo di Mario Rui e nella quale, non prima di un mese, potrebbe intrufolarsi anche Ghoulam, però reduce dal quarto intervento chirurgico e quindi da valutare con prudenza. Volendo, e soprattutto potendo, andrebbe cercato anche un centrocampista, ma il momento non è propizio e poi Palmiero piace, anche se sono arrivati un paio di sondaggi e pure il Cagliari ci avrebbe fatto un pensierino. A Ferragosto, in genere, si va in vacanza, ma Giuntoli dal cellulare non si stacca e darà una occhiata alle telefonate in entrata: ne arrivasse una dalla Grecia, lascerebbe perdere tutto il resto e si concederebbe senza distrazioni al dialogo. Manolas gli ha spalancato un universo e la possibilità di potersi consentire, eventualmente, anche orizzonti inesplorati.