E ora dove gioca Ronaldo? Tutti i dubbi del Manchester United

Tifosi entusiasti, ma tanti nodi: numero di maglia, monte ingaggi, il destino di Cavani e Sancho
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Dopo dodici anni, Cristiano Ronaldo torna a Old Trafford. O meglio “torna a casa” per quanto riguarda il Manchester United (anche se di “case” ne ha avute diverse). L'entusiasmo del popolo dei diavoli rossi schizza subito alle stelle. E, inutile sottolinearlo, la soddisfazione è doppia anche per il modo in cui è arrivato: “soffiato” al Manchester City. Proprio quel City che da anni li eclissa sul campo e quel City che, anni fa, si vantò di avere “soffiato” Carlos Tevez proprio allo United di Sir Alex Ferguson.

Ronaldo, per lui Solskjaer può cambiare modulo

L'evoluzione della giornata è stata quasi da film. Verso l'ora di pranzo Pep Guardiola, in conferenza stampa, sottolineava come l'arrivo di Ronaldo al City (dato per certo da molti) “dipende solo da lui, non da me e non dal mio club... in questo momento siamo lontani”. Un modo per dire che al giocatore era stata fatta un’offerta da “prendere o lasciare”. […] Poche ore dopo, l'ufficialità. [...] Tatticamente, ci si chiede come e cosa cambierà Solskjaer. Il portoghese predilige un 4-2-3-1 un po' atipico (con Pogba largo sulla fascia). E qui bisognerà decidere dove mettere Ronaldo. Pogba può tranquillamente tornare a centrocampo, ma il resto è un gioco a incastro (forse non dissimile alla situazione in casa Juve). Per certi versi Cristiano ha le caratteristiche del centravanti, ma a 36 anni non può certo attaccare la profondità come una volta. Farlo partire dalla fascia è la soluzione ovvia, ma allora resterebbe un solo posto da spartire tra Rashford e Sancho, e davanti giocherebbe o l'anziano Cavani oppure uno fra Greenwood e Martial. Più razionale, forse, un modulo a due punte, ma visto che c'e da tenere un posto per un trequartista come Bruno Fernandes, significherebbe passare al 4-3-1-2. E quel punto, cosa fare di uno come Sancho, pagato ben 85 milioni in estate?

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