La Fifa si muove contro le commissioni degli agenti: Raiola e Mendes pronti alla guerra

I legali di Zurigo: "Serve dialogo". Ma i big non ci stanno e sono decisi a far valere le loro ragioni
La Fifa si muove contro le commissioni degli agenti: Raiola e Mendes pronti alla guerra
Andrea Ramazzotti
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La Fifa non fa passi indietro sulle commissioni degli agenti. La riforma più volte annunciata da Infantino e “benedetta” dalla Commissione Europa, è pronta: a gennaio è previsto un ultimo confronto con tutte le parti in causa, comprese alcune associazioni di procuratori, e poi, nel 2022, diventerà effettiva. «Gli agenti fanno parte del sistema - ha detto il capo dell'ufficio legale di Zurigo, Emilio Garcia Silvero - e la Fifa non è contro di loro, ma anzi li ritiene importanti. Il calcio ha però bisogno di più trasparenza e professionalità. Ci stiamo occupando di questa riforma dal 2017 e non abbiamo iniziato certo a lavorarci adesso». Non tutte le associazioni di procuratori hanno accettato i tagli e alcune hanno addirittura rifiutato il confronto. Le critiche più aspre sono arrivate da tre dei più famosi agenti al mondo, Jorge Mendes, Mino Raiola e Jonathan Barnett, che da 2019 hanno formato insieme The Football Forum, da loro definito «un movimento composto da agenti e giocatori per migliorare il calcio». Raiola qualche settimana fa ha sparato a zero contro la Fifa («Le regole sugli agenti sono vergognose») e Barnett ha rincarato la dose. Di risultati però non ne hanno ottenuti visto che ieri Garcia Silvero, pur senza citarli, ha annunciato: «Un gruppo di agenti che ha una certa importanza non è d'accordo con ciò che stiamo facendo. E' difficile, però, dire che noi non vogliamo confrontarci: sono loro che non accettano il dialogo. Due o tre associazioni di procuratori fanno parte del processo consultivo, altre preferiscono non interagire. Rimaniamo aperti a suggerimenti, ma, ripeto, ci deve essere la volontà di dialogare». 


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