Colpi proibiti: il mercato delle big dipende dalle cessioni eccellenti

Da Lautaro a Osimhen, da Zaniolo a Milinkovic: obbligo o un’opportunità, determineranno budget e obiettivi. Dodici nomi possono sbloccare tutto
Colpi proibiti: il mercato delle big dipende dalle cessioni eccellenti
Andrea Ramazzotti
6 min

MILANO - Per il momento li chiameremo colpi proibiti. Si tratta di calciatori che hanno valutazioni di mercato ritenute troppo elevate da chi li vuole, che non covano nessun desiderio di cambiare maglia o che sono considerati incedibili. Le strade del mercato, però, possono essere infinite o, se preferite, impossibili da "mappare" a poco meno di 90 giorni dalla chiusura di una finestra estiva che ufficialmente inizierà solo tra 4 settimane. Come spesso è successo in passato, la scossa può darla un top club estero: nell'estate 2021 il Psg si prese per una sessantina di milioni più bonus Hakimi dall'Inter, mentre il Chelsea fece leva sulla volontà di Lukaku per accaparrarsi il belga fresco di scudetto in nerazzurro. Zhang si consolò con oltre 170 milioni incassati, ma nonostante i "puntelli" (Calhanoglu, Dzeko, Dumfries e Correa), si è visto soffiare dal petto il tricolore, festeggiato dall'altra metà di Milano. Dieci mesi fa tra i big hanno lasciato il nostro campionato anche Cristiano Ronaldo, a una manciata di giorni dal gong delle contrattazioni passato allo United per 15 milioni più 8 di bonus, e De Paul, titolare dell'Argentina, che l'Udinese ha spedito per 35 milioni a Madrid, sponda Atletico. Quattro addii di spessore che hanno impoverito la Serie A. Quanti saranno in questa sessione di mercato? I possibili “colpi proibiti” ci sono in casa di ognuna delle nostre grandi: alcuni sarebbero accompagnati volentieri alla porta perché non ritenuti più funzionali, altri invece i dirigenti cercheranno di trattenerli a ogni costo. La sensazione, o forse è meglio dire la convinzione, è che a settembre qualche tifoseria scontenta ci sarà. Per una cessione non voluta o per una partenza mancata. 

Nella Capitale la temperatura è calda

A Roma la temperatura è destinata ad alzarsi attorno ai nomi di Zaniolo e di Milinkovic. Il giallorosso, autore del gol decisivo per la vittoria della Conference League, vuole da tempo il rinnovo del contratto in scadenza nel 2024, ma Tiago Pinto non ha ancora accelerato. Un segnale che il ragazzo non è più incedibile e che potrebbe essere lui a finanziare il mercato in entrata pianificato da Mou. Claudio Vigorelli, agente di Nicolò, ha strizzato l'occhio al Milan che è interessato, ma la richiesta dei giallorossi è alta, tra i 50 e i 60 milioni. Il centrocampista laziale, invece, è uscito più allo scoperto di Zaniolo: ha detto alla società e a Sarri che dopo 7 anni nella Capitale, vuole provare una nuova avventura professionale. Il tecnico punta a trattenerlo, ma il Sergente non ha intenzione di rinnovare l'accordo in scadenza nel 2024. Un guaio per Lotito che è pronto a firmare la separazione di fronte a una proposta da 100 milioni. Kezman, il procuratore del serbo, ha sondato il terreno in giro per l'Europa: possibili gli interessamenti di United e Psg, ma secondo lui al massimo le proposte arriveranno a 65-70 milioni. Abbastanza per strappare il sì del presidente biancoceleste?

Da Roma a Milano, la situazione non cambia

A Milano la situazione non è poi così diversa. L'Inter deve chiudere la campagna trasferimenti con un attivo tra i 60 e gli 80 milioni e un "big" è "obbligata" a sacrificarlo anche se Inzaghi, nel vertice di lunedì, proporrà partenze alternative (dai giovani agli esuberi più magari De Vrij e Dumfries). Il tecnico non vorrebbe perdere Bastoni, corteggiato da Tottenham e United, Skriniar, Barella, Brozovic e Martinez che hanno tutti rinnovato negli scorsi mesi e giurato fedeltà alla società di viale della Liberazione. Ma di fronte all'offerta giusta... E il Milan? RedBird ha appena preso il timone del comando da Elliott, ma c'è il contratto di Leao, in scadenza nel 2024, che un po' inquieta perché non c'è intesa sul nuovo ingaggio (adesso guadagna 1,5 milioni) e sull'allungamento almeno al 2026: ha una clausola rescissoria da 150 milioni, tanti soldi per quasi tutti. Quasi...

Koulibaly, Osimhen e la Juve

A Napoli il rinnovo che scotta è quello di Koulibaly, vincolato fino al 30 giugno 2023. De Laurentiis non vorrebbe perderlo a zero come Insigne, ma ancora non c'è la fumata bianca sul nuovo stipendio e le big inglesi (Chelsea e City), più il Psg e il Barça, ci pensano. Di fronte a un bonifico da 40 milioni può partire. Ne serviranno invece 110 per acquistare Osimhen, nel mirino del Bayern Monaco per l'eventuale dopo Lewandowski. E la Juventus? Il contratto da rinnovare fino al 2026 è quello di De Ligt, ma l'olandese non farà le valigie perché è un cardine del progetto. Cherubini piuttosto vuole piazzare Rabiot, Kean, Arthur e Ramsey che pesano tanto a livello di ingaggi.


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