ROMA - Le norme della Fifa sui trasferimenti dei calciatori tra club sono ''contrarie al diritto dell'Unione Europea e potrebbero ostacolare la libera circolazione". Arriva la decisione della Corte di Giustizia dell'UE, che ha preso in esame il ricorso dell'ex nazionale francese Lassana Diarra contro il divieto di trasferimento allo Charleroi, club belga, dopo l'interruzione del contratto con la Lokomotiv Mosca. La sentenza della Corte UE potenzialmente è in grado di rivoluzionare le regole del calciomercato.
Il caso Diarra può rivoluzionare il calciomercato
La sentenza Diarra, pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea, spiega che un calciatore può liberarsi da una squadra indipendentemente dalla durata del contratto. L'ex giocatore del Real Madrid ha anche sostenuto che un potenziale accordo con il club belga Charleroi è saltato a causa delle regole Fifa e ha citato in giudizio proprio la Federazione internazionale del calcio e la federazione belga presso un tribunale in Belgio per danni e mancati guadagni di sei milioni di euro. Con la causa ancora in corso, il caso è stato deferito alla Corte di Giustizia Europea per una sentenza. Il caso Diarra, sostenuto dal sindacato globale dei giocatori FifPro, è passato attraverso gli organi giudiziari Fifa prima dell'elezione del presidente Gianni Infantino nel 2016, che ha reso prioritaria la modernizzazione delle regole del mercato dei trasferimenti.
Diarra-Fifa: i fatti
Diarra aveva firmato un contratto di quattro anni con il Lokomotiv Mosca nel 2013. L'accordo è stato rescisso già nel 2014, dopo che Diarra non era soddisfatto dei presunti tagli salariali. Il Lokomotiv Mosca ha fatto domanda alla camera di risoluzione delle controversie Fifa per ottenere un risarcimento e il giocatore ha chiesto gli stipendi non pagati. La Corte arbitrale dello sport ha stabilito che il club russo ha rescisso il contratto con Diarra "con giusta causa" e al giocatore è stato ordinato di pagare 10,5 milioni di euro. Diarra ha affermato che la sua ricerca di un nuovo club è stata ostacolata dalle norme Fifa che stabiliscono che qualsiasi nuova squadra sarebbe stata responsabile congiuntamente con lui per il pagamento del risarcimento al Lokomotiv. Dopo dieci anni è arrivata la decisione della Corte di Giustizia UE che adesso può aprire nuovi scenari sulle regole del calciomercato.
Cosa dice la Corte sul caso Diarra
La Corte UE era stata chiamata in causa dalla Corte d'Appello di Mons, alla quale Diarra aveva fatto ricorso. Secondo il tribunale europeo tali norme violano la legislazione comunitaria sulla concorrenza e la libertà di movimento. "In primo luogo, le norme in questione sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che intendono sviluppare la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro Ue", spiega la Corte. In secondo luogo, per quanto riguarda il diritto della concorrenza, la Corte ritiene che "le norme in questione abbiano comportino la restrizione, se non addirittura l'impedimento, della concorrenza transfrontaliera che potrebbe essere esercitata da tutti i club stabiliti nell'Unione europea".