Kim saluta il Napoli, torna di moda Lucumi del Bologna

L’addio del difensore coreano lascia un vuoto al centro della difesa: oltre al bolognese c’è Hancko
Fabio Mandarini
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I dodici bagagli che a fine campionato hanno accompagnato il rientro in Corea del soldato Kim e della sua signora Ahn, uniti al pacco-clausola confezionato dallo United (e dalle concorrenti in agguato per Minjae), hanno accelerato la caccia al nuovo difensore centrale che dovrà sostituirlo. Un’eredità pesante per chiunque - un po’ il discorso dell’allenatore che verrà dopo Spalletti - ma tant’è. E così il Napoli ha riaperto l’album delle idee, dei nuovi obiettivi e poi dei vecchi. Uno già seguito ai tempi del Genk - il club dove fu pescato Koulibaly - e dunque di nuovo d’attualità dopo un campionato con il Bologna: Jhon Lucumi, uomo di Cali. Venticinque anni tra una decina di giorni, per la precisione il 26 giugno, la Nazionale colombiana, il piede sinistro per calciare e impostare e un fisico esplosivo che garantisce rendimento in marcatura e nel gioco aereo. Tutte cose che Kim ha infilato in valigia e portato via. Tutte cose da ritrovare alla svelta.

Kim, un vuoto da riempire

E allora, Jhon di Cali. Un colosso colombiano di 187 centimetri di muscoli che il Napoli, dicevamo, aveva già considerato dopo l’addio di Manolas a dicembre 2021 e quello di Kalidou nell’estate 2022. Quando poi Giuntoli si tuffò su Kim con un colpo di genio: proprio il difensore che si prepara a salutare amici, compagni e città dopo una stagione straordinaria conclusa con la conquista dello scudetto: nel suo contratto c’è una clausola rescissoria che può essere sfruttata dal 1° al 15 luglio esclusivamente per l’estero, e il Manchester United lo ha prenotato da un po’ nonostante i tentativi in extremis del Newcastle. Minjae, comunque, è un affare di Premier. E così il Napoli dovrà necessariamente agire, muoversi per coprire il buco e ricomporre i giochi delle coppie: in questa fase, i soli sicuri di continuare la vita azzurra sono Rrahmani e Juan Jesus, considerando che Ostigard ha voglia di crescere e trovare quegli spazi che finora non è riuscito a conquistare. Si vedrà con il nuovo allenatore.

In difesa c’è Lucumi

A prescindere da Leo di Norvegia, comunque, di posto in rosa ce ne sarà presto. Dicevamo: Kim va e Lucumi, Bologna permettendo, è la vecchia idea che torna di moda. È il difensore scoperto dal ds degli emiliani Sartori, un raffinatissimo conoscitore di calcio e calciatori che lo avrebbe voluto già all’At alanta; è un profilo di quelli che piacciono per il rapporto qualità-prezzo-età; è un giocatore pagato 8 milioni un’estate fa che ha costi più contenuti di David Hancko, gigante slovacco di 25 anni che il Feyenoord valuta oltre 20 milioni. Piace anche lui, certo, ma vale sempre la pena ricordare il punto di partenza di questa storia: d’accordo le idee, d’accordo le valutazioni dei vecchi e nuovi pallini, ma il mercato è congelato fino a nuovo ordine. Cioè fino a nuovo tecnico.

Simeone verso il riscatto

Sul fronte dell’attacco, invece, il primo nome è quello di un Cholito fatto in casa: Giovanni Simeone, vice centravanti per forza di cose con quel portento di Osi in prima fila, è un patrimonio da riscattare dal Verona versando i 12 milioni previsti (il termine è venerdì, salvo diversi accordi tra le società). Il Napoli, tra l’altro, incasserà la stessa somma dal Monza per il riscatto obbligatorio di Petagna, e i destini dei due attaccanti torneranno a incrociarsi a distanza di un mercato: uscirà definitivamente uno ed entrerà definitivamente l’altro.

Obiettivo portiere

Riscatto fa rima anche con Pierluigi Gollini, 28 anni, proprietà Atalanta e 7 milioni per trasformare il suo prestito in acquisto: il club azzurro ha il diritto di riscattarlo, sì, ma la scelta più che mai non potrà essere slegata dalle strategie del nuovo allenatore. Discorso diverso per Elia Caprile, 21 anni, di proprietà Bari. L’altro club della famiglia De Laurentiis: lui è un talento, è uno che piace a mezza Italia vip e il Napoli non ha alcuna voglia di lasciarselo sfuggire.


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