Palladino firmerà un biennale con la Fiorentina: tutti i dettagli

Dopo un altro blitz a Firenze del tecnico in uscita da Monza è stato raggiunto l'accordo e sul mercato spunta subito l'idea Carboni
Francesco Gensini
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FIRENZE - Chiusi i tre anni di Vincenzo Italiano, la Fiorentina riparte da Raffaele Palladino. Scelta viola fatta due mesi fa e tenuta in caldo nel corso delle settimane mentre la squadra viola cercava di ottenere sul campo i traguardi fissati, infine concretizzata nel giro di 72 ore tra venerdì e ieri con pausa per così dire di attesa attiva nel weekend. La Fiorentina e Palladino si sono legati fino a giugno 2026 con ingaggio da 1,6 milioni a stagione. C’è l’opzione per il terzo anno, nel quale lo stipendio salirebbe a 2 milioni. Con Palladino, sei persone del suo staff. Tutto fatto, annuncio in arrivo oggi per mettere il punto e dare poi modo al direttore generale Ferrari e al ds Pradè di aggiungere particolari all’ufficialità nel corso dell’incontro con la stampa al Viola Park, a cui quasi sicuramente non parteciperà lo stesso Palladino rimandandone la presentazione all’inizio del ritiro.

Palladino alla Fiorentina: in arrivo firme e annuncio

Ma il “cronoprogramma” era questo, definito dalla serata di venerdì quando Palladino era piombato per la prima volta a Firenze per incontrare Rocco Commisso, con una “fretta” dovuta al fatto che la mattina seguente l’imprenditore sarebbe tornato negli Stati Uniti. E quello, per ruoli e situazioni, è stato chiaramente il contatto giusto, l’incontro perfetto per costruire l’accordo sulle basi gettate come detto due mesi fa, quando la Fiorentina era andata forte e convinta sul tecnico campano anticipando le dirette concorrenti. E anticipando quella che sarebbe stata la conclusione del rapporto con Italiano. Da venerdì a lunedì, cioè ieri, il passo è stato breve e non solo per i pochissimi giorni nel mezzo, quanto piuttosto per la necessità di evitare possibili intromissioni di altri club, specie avendo ormai il sì di Palladino da poter mettere a frutto. E così è stato. Passata l’Atalanta, finita ufficialmente la stagione, non c’era più un giorno da far trascorrere per i motivi appena ricordati, e altri, prima di chiudere una trattativa che stava benissimo in piedi e che aveva bisogno solo di essere messa nera su bianco con le firme dopo un incontro definitivo a più facce: quelle di Ferrari, di Pradè e del manager Michelangelo Minieri, che ha rappresentato il tecnico campano al posto del suo agente storico Beppe Riso.

Con Palladino idea Valentin Carboni per la Fiorentina

Palladino è arrivato in treno alla stazione di Santa Maria Novella poco dopo l’ora di pranzo per essere subito prelevato da un van guidato da una persona di fiducia del club, mentre in quei minuti Minieri entrava a sua volta al Viola Park, dove ha trovato i dirigenti viola ad aspettarli (al vertice non era presente lo stesso Palladino). E c’è voluto un po’ di tempo per arrivare in fondo all’incontro, perché non era solo questione di dettagli o, meglio, era questione di dettagli che da definizione richiedono sempre attenzione, apertura e buoni uffici da parte di tutti per incastonarli a dovere nel contratto. Ma alla fine della giornata sono stati messi nel posto che serviva e la stretta di mani tra i partecipanti ha sancito la riuscita dell’incontro: Raffaele Palladino è il nuovo allenatore della Fiorentina con due anni di contratto e adesso da qui in avanti sarà soprattutto un lavoro in comune tra Pradè (dall’inizio di luglio affiancato dal nuovo direttore tecnico Robert Goretti) e l’allenatore per mettere insieme una Fiorentina competitiva passo dopo passo, acquisto dopo acquisto. Magari a cominciare da Valentin Carboni, talento argentino dell’Inter prestato in stagione al Monza, che già a gennaio era finito nel mirino viola: e con Palladino al timone viola potrebbe tornarci di prepotenza, nonostante il costo del cartellino che in inverno era non meno di venti milioni e ora chissà.


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