Fiorentina, Kean vuole trattare
Come vi avevamo raccontato due giorni fa, era imminente il faccia a faccia tra la Fiorentina e gli agenti di Moise Kean per discutere il rinnovo di contratto. Ed ecco che nella giornata di ieri si è tenuto l’atteso vertice, che ha visto le parti in causa confrontarsi al Viola Park per aggiornarsi e dialogare, finalmente, dal vivo. Anche perché quanto era stato detto nelle scorse settimane, a proposito di potenziali raddoppi dell’ingaggio, era trapelato senza che i procuratori di Kean sapessero niente di fatto. Adesso però si gioca a carte scoperte.
Le sensazioni
La chiacchierata di ieri è stata positiva, nel segno della costruttività e della distensione. Non c’è dubbio che parlare senza il filtri terzi, e con la consapevolezza manifesta della stima reciproca giochi a favore del buon esito della trattativa. La situazione rimane molto incoraggiante. C’è la buona volontà di arrivare un’intesa che metta d’accordo tutti, anche perché i rapporti tra la società e l’entourage del calciatore sono sempre stati ottimi, e tantomeno si sono incrinati nelle settimane di validità della clausola da 52 milioni.
Il nodo
Se non si è arrivati a una fumata bianca istantanea è perché certi negoziati sono meno banali di quanto si pensi. La base di partenza è la stessa: 4 milioni di euro. I rumors iniziali sul nuovo stipendio che la Fiorentina sarebbe stata pronta a offrire al giocatore hanno sempre lusingato sia lui che i suoi agenti. Il che è già un grande avvio nell’ottica di chiudere in bellezza. Tuttavia non c’è ancora un accordo totale sulle cifre. Questo non significa che la trattativa sia in salita, ma nemmeno virtualmente chiusa. Saranno giorni di riflessione da entrambe le parti, sempre nella direzione di consolidare il proprio rapporto.
La situazione
Chiaramente servirà un po’ di tempo e almeno qualche altro incontro per raggiungere la piena intesa, dopodiché la chiacchierata di ieri è da considerarsi un elemento favorevole alla buona riuscita dell’operazione. Altrimenti non ci si sarebbe nemmeno seduti al tavolo. Pure le tempistiche non sono da trascurare: non era per niente scontato che ci si sarebbe parlati a una sola settimana di distanza dal termine dei quindici giorni di validità della clausola rescissoria. Quando niente sembrava definito, tutt’altro. Ora c’è bisogno di un po’ di pazienza. Si dice che la fretta è cattiva consigliera.
La clausola
Se si è parlato di cifre, ieri, non si è però entrati nel merito della clausola da 52 milioni. Difficile, quasi impossibile pensare di eliminarla totalmente. Più verosimile lavorare per aumentarne il valore, così da scoraggiare altri eventuali futuri acquirenti. Non resta che attendere il nuovo vertice che avverrà prossimamente per avvicinarsi ancora un po’ e sperare di chiudere la questione più in fretta possibile. Senza fare previsioni a breve termine, ma con la certezza di trovarsi di fronte a una strada ben tracciata.
