Frattesi, è sempre più InterNazionale (con la N maiuscola)

Il neoacquisto porta a sei il numero degli azzurri di Inzaghi (affianca Acerbi, Barella, Bastoni, Darmian e Dimarco), per la felicità di Mancini che potrà contare sul blocco interista. A conferma del processo di italianizzazione della Beneamata
Frattesi, è sempre più InterNazionale (con la N maiuscola)© LAPRESSE
Xavier Jacobelli
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Xavier Jacobelli

Frattesi all'Inter è un'operazione che galvanizza non soltanto Simone Inzaghi e la tifoseria nerazzurra, ma anche Roberto Mancini. Non è difficile capire perché. Nella Serie A che in sette anni è passata dal 45 al 33,7 per cento di giocatori convocabili dalla massima rappresentativa, per il ct è una manna dal cielo contare sei Nazionali titolari in una formazione che si batte per lo scudetto e gioca in Champions League. Il blocco formato da Acerbi, Barella, Bastoni, Darmian, Di Marco e Frattesi conferma il processo di italianizzazione avviato da Beppe Marotta, sempre più convinto di quanto esso sia fondamentale per il presente e per il futuro del club, memore dei suoi felici anni torinesi, quando la Juve di cui era amministratore delegato e direttore generale, portava in Nazionale Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo. Del resto, fra titolari e subentrati, nella finale Champions di Istanbul i nerazzurri avevano schierato sette italiani: Acerbi, Bastoni, Darmian, Barella, Di Marco, D'Ambrosio e Bellanova. Una plastica inversione di tendenza rispetto alla finale Champions del 2010 con il Bayern, quando Materazzi fu il solo tricolore a entrare in campo nelle battute finali del secondo tempo (tabellino Inter: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (23' s.t. Stankovic), Zanetti, Cambiasso, Eto'o, Sneijder, Pandev (33' s.t. Muntari), Milito (46' s.t. Materazzi). E ricordando quanto i blocchi di una squadra abbiano fatto la fortuna dell'Italia, come non citare gli Eroi dell'82 che martedì 11 luglio celebreranno i 41 anni dell'impresa mundial. Nella formazione titolare in campo per la finale del Bernabeu contro la Germania, Bearzot schierò sei juventini: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi. E trionfo fu.


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