© LAPRESSE Pagina 1 | Inter-Leoni: il tempo della Premier
L’anno del leone nel calendario cinese non arriva mai, anche perché non esiste. L’anno di Leoni è lì da qualche parte, sospeso nelle nuvole di mercato: saluterà Parma prima o poi, resta da capire se diventerà uno degli investimenti top di questa estate, o meglio delle ultime tre settimane di mercato che restano, o se lascerà l’Emilia dopo un’altra stagione in gialloblù, la prima vera annata da titolare. Stagionato dodici mesi, insomma, con vista sul 2026 che è l’anno del Mondiale: non sappiamo se Gattuso ci porterà fin lì ma è indubbio che Leoni voglia fare di tutto per conquistare nei prossimi mesi la fiducia del ct dei grandi. In tutta questa vicenda, la possibilità di giocare con continuità in ottica Nazionale ha un peso specifico elevato. Ma andiamo con ordine.
Inter, le stategie
L’Inter considera Leoni non un’urgenza per il presente ma una necessità per programmare il futuro a medio-lungo termine, diciamo per i prossimi 10 anni. Ma sa anche che portare il giocatore subito a Milano significherebbe condannarlo alla panchina, mentre a Parma sarebbe titolare fisso. Il ragionamento dell’Inter si base su un dato di fatto: lì dietro sono in tanti, davvero tanti. Ben oltre una coppia per ogni casella: Pavard-Bisseck sul centrodestra, Acerbi-De Vrij in mezzo, Bastoni e Carlos Augusto sul centrosinistra, senza contare Darmian che può fare praticamente di tutto. Al momento c’è in rosa anche Palacios, in attesa di cessione. Non sarebbe neanche un problema di liste (in campionato Leoni è utilizzabile liberamente) ma di concorrenza. Ripetere un’operazione in stile Bastoni (che fu acquistato e lasciato a Bergamo in prestito, in quel caso addirittura biennale)? Al Parma e a Leoni potrebbe anche andare bene in linea teorica, ma al momento non è un’ipotesi a cui l’Inter sta lavorando.
Il Milan e la Premier
Chiaramente c’è un problema di concorrenza con cui fare i conti. Vale per l’Inter, vale anche per il Milan che nelle ultime ore si è concentrato sull’operazione De Winter. E la concorrenza vuol dire essenzialmente Premier League. Il Parma ha rifiutato 35 milioni da un club inglese qualche settimana fa, una scelta resa più facile anche dalla risposta negativa dello stesso giocatore che preferirebbe restare quantomeno in Italia se non ancora a Parma. La chiamata di un top club, tuttavia, potrebbe far vacillare il difensore e di conseguenza anche il club emiliano.