TORINO - La rivoluzione di Max. Ora che l’ultima chance di conquistare un titolo è evaporata, inizia il futuro. Immediatamente, perché non c’è tempo da perdere se si vuole risollevare la Juve dall’attuale mediocrità che la vede concludere la stagione con zero titoli per la prima volta dopo dieci anni di successi e con in cassaforte soltanto l’obiettivo minimo del quarto posto. Troppo poco, onestamente. «L’anno prossimo dobbiamo tornare a vincere» ha assicurato Allegri nella notte dell’Olimpico. Il programma è chiaro; il lavoro enorme, visto che si arriva a fine anno con più incognite che certezze e con un senso di incompiutezza attorno al progetto evidentemente percepibile. La Juve ripartirà senza due colonne degli ultimi anni, Chiellini e Dybala: bisognerà trovare in altri protagonisti la leadership del capitano e la qualità della Joya. Missione non semplice, specie in un periodo che non consente voli pindarici ma permette esclusivamente investimenti mirati e concreti. La base del futuro saranno Vlahovic, Chiesa, Locatelli e De Ligt, come ha spiegato il presidente Agnelli; il resto lo farà appunto il mercato. La rivoluzione di Allegri sarà in (almeno) tre mosse: l’allenatore auspica il minimo di un innesto per reparto. Un attaccante, un centrocampista di altissimo livello e un difensore centrale della caratura di Chiellini. Adesso la palla passa alla società, che non potrà più sbagliare.
Juve, rivoluzione in attacco
E’ il dossier più importante e ricco di interrogativi. Il reparto verrà costruito attorno a Vlahovic ma pesano anche i dubbi relativi a Morata e Kean. Che ne sarà di Alvaro? Le lacrime dello spagnolo al termine della finale di coppa Italia testimoniano la delicatezza della situazione. La Juve ha chiesto uno sconto all’Atletico Madrid rispetto all’accordo di due anni fa per un riscatto a 35 milioni, ma il percorso verso un’intesa è tutto in alto mare. I bianconeri non vogliono spingersi oltre i 15 milioni ma i Colchoneros non cedono. Su Kean i dubbi riguardano la sua affidabilità nel lungo periodo. Moise è in prestito biennale dall’Everton con obbligo di riscatto nella prossima stagione per 28 milioni più 3 di bonus. Riassunto: potrebbe restare ma la Juve riflette anche su una rinegoziazione dell’accordo con i Toffees e su un’eventuale cessione nel caso si manifestassero opportunità. Ad Allegri servono gol e il nome che torna è Gabriel Jesus. Con l’arrivo di Haaland, lo spazio per il brasiliano al Manchester City si è enormemente ristretto, così la Juve fiuta il colpo nonostante la forte concorrenza dell’Arsenal. Servono però pure personalità ed esperienza: per questo i bianconeri stanno lavorando per arrivare a Di Maria, in scadenza con il Paris Saint Germain.
Centrocampo Juve
E’ il reparto che più ha sofferto e che più necessità di una iniezione di qualità. Il punto fermo sarà Locatelli, insieme a Zakaria e McKennie (che però ha mercato); il resto è tutto da costruire. Rabiot e Arthur non hanno mai pienamente convinto, sarebbero sacrificabili ma i loro ingaggi elevati limitano le manovre dei potenziali acquirenti. I rinforzi? C’è un sogno che ricorre periodicamente e porta a Paul Pogba. Il francese si svincolerà dal Manchester United e non ha mai fatto mistero di essere ancora legato alla Juve. I nodi sono l’ingaggio fuori dai parametri juventini e la concorrenza del Psg, dove in uscita c’è Paredes, da tempo nei radar juventini. La linea verde porta a Frattesi del Sassuolo, che piace anche all’Inter. Ma pure uno tra Rovella (in arrivo dal Genoa), Fagioli (appena promosso in A con la Cremonese) e Miretti, che è già in casa, potrebbe avere una opportunità.
Juve, la difesa dopo Chiellini
Qui c’è da riempire il vuoto lasciato da Chiellini. Sfumati Rudiger (già del Real Madrid) e (quasi) Bremer, vicino all’Inter, il primo innesto sarà Gatti, preso dal Frosinone già a gennaio, ma naturalmente non basta. Il mirino è puntato su Badiashile, talento del Monaco; in alternativa c’è Milenkovic della Fiorentina. In caso di intervento pure sulla fascia sinistra, al posto di Alex Sandro si valutano Emerson Palmieri (Lione), Udogie (Udinese) e Wijndal (Az Alkmaar).