Missione Arrivabene: con Pogba e Di Maria la Juve inverte il trend

Sostenibilità della gestione, contenimento dei costi e una squadra competitiva: la svolta virtuosa del club bianconero
Missione Arrivabene: con Pogba e Di Maria la Juve inverte il trend© Juventus FC via Getty Images
Filippo Bonsignore
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TORINO - La svolta di Arrivabene. La nuova era della Juve, iniziata un anno fa con l’avvento del manager ex Ferrari a capo dell’area Football del club, e proseguita, nel novembre scorso, con la sua nomina ad amministratore delegato, inizia a concretizzarsi in azioni tangibili. La missione affidatagli dalla proprietà è chiara: sostenibilità della gestione, contenimento dei costi, espansione del marchio a livello globale, mantenere costantemente alta la competitività della squadre e, naturalmente, vincere. Che, a queste latitudini, è l’unica cosa che conta, come da mantra bonipertiano. E, in un’epoca ancora così influenzata dall’impatto della pandemia sui conti, con il bilancio del club bianconero che per il 2021-22 appena concluso si annuncia ancora decisamente difficile, assume ancora più rilievo il cambio di rotta che è stato impostato sul mercato. In particolare nel rapporto con i procuratori e sul tema delle commissioni versate per l’acquisto dei loro assistiti.  

La Juve si fa virtuosa

Sono ancora attualissime le parole dell’ad bianconero dello scorso dicembre: «L’attaccamento alla maglia da parte di certi giocatori è minore rispetto a quello che hanno per i procuratori, è un problema per le società». Il riferimento era a due giocatori ben precisi, Dybala e De Ligt, e sappiamo adesso come sta andando la storia. Alla Joya non è stato rinnovato il contratto; l’olandese ha chiesto la cessione dopo aver rifiutato le proposte di prolungamento e di spalmatura dell’ingaggio ed è ad un passo dal Bayern Monaco. Nessuna concessione, insomma. Non per niente, lo accompagna un’immagine da “duro”, con quel soprannome di “Iron Mauri” che lui interpreta però più sul piano della coerenza che della durezza della sua azione.  

Juve, i tagli

Il mercato, quindi. Ecco la novità. I primi due grandi colpi dell’estate bianconera, Di Maria e Pogba, hanno fatto registrare una chiara inversione di tendenza rispetto al recente passato. Contenimento e razionalizzazione dei costi fa rima anche con ridurre al ragionevole le spese per gli agenti. Da questo punto di vista, negli ultimi due anni, la Juve è stata la regina della serie A. Prima nella speciale classifica delle commissioni per i rappresentanti dei calciatori, che riguardano oneri che possono essere corrisposti al momento della firma del contratto oppure garantiti annualmente ai procuratori per la permanenza del loro assistito nel club. Nel 2020, il bilancio del club bianconero ha fatto registrare un esborso pari a 20,8 milioni (sui 138 milioni totali dei club della massima serie), una cifra comunque più che dimezzata rispetto ai 44,3 milioni spesi nel 2019. Nel 2021, la quota è salita nuovamente a 28,9 milioni (sui 173,8 milioni complessivi della serie A). Arrivabene ora ha iniziato ad invertire il trend: per Pogba sono stati accordati “solo” 2,5 milioni di oneri accessori; per Di Maria, invece, la cifra si riduce a 1,3 milioni. Sembrano già lontani i tempi dei 16 milioni aggiunti per l’arrivo dello svincolato Emre Can nel 2018 o i 10,7 milioni riconosciuti per l’acquisto di De Ligt nell’estate 2019. La svolta, insomma, è in corso. 


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