Giuntoli alla Juve, è corsa contro il tempo: cosa manca per l'accordo

Ieri il manager è tornato da Ibiza ma non ha incontrato De Laurentiis per definire la risoluzione del contratto. Oggi nuovo contatto al telefono
Giuntoli alla Juve, è corsa contro il tempo: cosa manca per l'accordo© FOTO MOSCA
Fabio Mandarini
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Cristiano Giuntoli è atterrato ieri pomeriggio all’aeroporto di Napoli-Capodichino, proveniente da Ibiza, e poi è partito in macchina per Genova. Casa, subito. Un viaggio diretto, senza tappe intermedie e sosta a Roma per incontrare Aurelio De Laurentiis. Il presidente e il direttore sportivo del Napoli, insomma, non si sono incontrati per dare un’accelerata alla trattativa utile alla risoluzione del contratto che lega il manager al club azzurro fino al 2024 e anche oggi non si incontreranno. Anzi, salvo stravolgimento delle agende, sembra proprio che non ci siano appuntamenti in vista: l’ultimo contatto telefonico tra i due è andato in scena mercoledì, mentre ieri è calato il silenzio. La Juve, nel frattempo, osserva la telenovela (perché ormai la trama è questa): la soluzione perfetta per Giuntoli, ovviamente, sarebbe trovare un accordo con DeLa entro domani, 30 giugno, a ventiquattro ore dall’inizio della nuova stagione, ma tutto sommato a termini di Lega è sempre possibile chiedere e ottenere una deroga al Consiglio per poter lavorare con un altro club anche in corso d’opera. È già successo. Ma non è soltanto questo: è una questione di programmazione, di lavoro. Di operazioni che il ds Manna sta gestendo con nonchalance sin dal giorno dell’investitura. Un punto fermo in questa vicenda, nel frattempo, lo ha messo il Napoli: Giuseppe Pompilio, il braccio destro di Giuntoli, resterà al suo posto fino al 2024. Non si muoverà. Anche se il ds dovesse partire per Torino.

La trattativa tra Giuntoli e la Juve

E allora, Ibiza-Napoli-Genova. E buonanotte. Cristiano Giuntoli è atterrato ieri a Capodichino intorno alle 15.45 direttamente dalla Baleari, dopo aver trascorso la giornata di mercoledì sulla barca del manager Frank Trimboli insieme con altri agenti e dirigenti italiani - da Percassi a Moncada, Forlani, Ausilio e Vagnati - e stranieri (segnalati tra gli altri i manager di Newcastle, Crystal Palace, Brigton, Valencia, Siviglia); e dopo poco è ripartito per la Liguria. È rientrato a casa, insomma: non s’è fermato a Napoli, non è passato da Roma. Non s’è seduto con De Laurentiis: nessun incontro, i contatti finora sono stati e continueranno a essere telefonici salvo colpi di scena che con Adl non si possono mai escludere. Il manager ha chiesto di essere liberato nonostante abbia ancora un anno di contratto, così da entrare nel nuovo corso della Juve, ma il presidente ha prima alzato un muro e poi s’è ammorbidito. Ha riaperto il dialogo e ha iniziato a trattare sulla somma a cui dovrà rinunciare Giuntoli per risolvere il contratto (a cominciare dai 500 mila euro del premio scudetto).

Giuntoli, che caos il suo passaggio alla Juve!

Sabato partirà ufficialmente la nuova stagione, ma più passa il tempo e più il ds perde le speranze di tagliare il traguardo in tempo: dopo il silenzio di ieri, è quasi scontato che oggi i due parleranno ancora. Giuntoli attende una risposta e De Laurentiis, prima o poi, dovrà darla. Anche perché, nel caso in cui decidesse di non liberarlo, nei quadri del Napoli sarebbe comunque qualificato come il direttore sportivo. Separato in casa ma pur sempre di ruolo. E con un vice confermato: una telenovela, appunto.


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