Juve, rilancio arabo per Pogba: 150 milioni per tre anni

Senza il francese i bianconeri però resterebbero con quattro giocatori in mediana: Locatelli, Rabiot, Rovella e Fagioli
Juve, rilancio arabo per Pogba: 150 milioni per tre anni© Juventus FC via Getty Images
Alberto Ghiacci
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Tutti i nodi vengono al centrocampo. O più precisamente al cuore della Juve che si è radunata e ha ripreso i lavori da un paio di giorni. Mediana a due o a tre che sarà, Allegri in quel settore ha gli uomini contati. E infatti è proprio lì che si stanno concentrando gli sforzi della squadra mercato bianconera formata da Giuntoli e Manna, perché il problema è fin troppo evidente: se in difesa e in attacco le soluzioni sono diverse, i conti di metà campo non tornano mai e inevitabilmente segnano le trattative di queste prime ore di nuova stagione. In sintesi: Locatelli, Rabiot (per un anno...), Rovella e Fagioli. Davvero troppo poco per poter pensare di andare avanti a lungo.

Arabia

Ovvio che parecchio di questa storia ruoti intorno a Pogba. Che, se fosse quello di qualche anno fa, sarebbe la ciliegina del reparto. Invece oggi il francese non solo non è ciliegina, ma quasi rappresenta un peso, se non altro finanziario. La Juve gli ha già fatto capire che se deciderà di restare, l’ingaggio stagionale da 8 milioni più bonus sarà legato al cinquanta per cento delle presenze, con possibilità di decurtazione qualora certe garanzie contrattuali non fossero rispettate. E intanto continuano a suonare le sirene arabe. Al-Ittihad, Al-Ahli, Al-Hilal e chi più ne ha più ne metta. Ieri la borsa-Pogba di quelle zone si è spinta fino a 150 milioni per tre anni. E addirittura all’Al-Ittihad i connazionali francesi Benzema e Kanté stanno provando a convincere il numero 10 della Juve. Che nel frattempo ieri ha ricevuto l’abbraccio dei cinquanta tifosi radunati fuori dal J-Medical. «Meglio tu di Sergej» gli ha urlato qualcuno riferendosi a Milinkovic, che era obiettivo del club ma che guarda caso ha accettato la sua dose di milioni arabi. Ma i dubbi su Pogba persistono: se per giocare l’Europeo della prossima estate si dimostra pronto ad un campionato all’altezza la musica cambierà, ma se le sue condizioni non si rivelano da subito migliori rispetto alla scorsa stagione allora forse meglio accettare un campionato meno stressante. Intanto ieri dopo i test di idoneità è andato in campo a lavorare, tenendo il ritmo dei compagni.

Altri

Pogba a parte, per le zone centrali della metà campo l’elenco della Juve è zeppo di nomi che oggi possono essere considerati buoni solo per il mercato in uscita. Su Zakaria, per esempio, c’è ancora il West Ham che sta provando a limare qualcosa rispetto ai primi 25 milioni di richiesta bianconera: Giuntoli sarebbe pronto a chiudere anche a quota 20-21 ma non meno. Il club inglese, invece, per ora è arrivato a 17 ma continua a trattare e l’affare è segnalato come vivo. Poi c’è Arthur, che dice di essere «più maturo» e di aver «imparato dagli errori». Ma poco conta perché comunque, pur tornando oggi a Torino proprio insieme a Zakaria, non rientra nei piani della Juve e c’è il Wolverhampton che lo ha richiesto: il problema è che il club inglese oltre al prestito (ipotesi che potrebbe anche andare bene) chiede solo il diritto di riscatto e non l’obbligo, e da questo punto di vista la Juve dice no. E McKennie? Anche lui pronto a rientrare alla base in attesa che si materializzi l’interesse di qualche club europeo.

Giovani

Discorso a parte, sempre per quanto riguarda i centrali di metà campo, meritano quattro giovani. Miretti, Nicolussi, Ranocchia e Barrenechea. Partiranno ma in prestito, per andare a giocare. I primi due probabilmente in direzione Salernitana, che nelle ultime ore si è rifatta sotto. Prestito, riscatto e controriscatto a favore della Juve sembra la formula che può mettere d’accordo tutti. E prestito sarà anche per Ranocchia e Barrenechea, che in bianconero non troverebbero lo spazio necessario per il definitivo salto di crescita.


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