Juve, adesso Allegri usa la forza

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Alberto Polverosi
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Non è più tempo di tecnica alla Juve. A dir la verità lo è stato raramente nella sua storia. L’ultima volta quando in mezzo al campo illuminava la scena tale Andrea Pirlo e al suo fi anco alzava il livello Paul Pogba, quello vero. Dal ritorno di Allegri in poi, la Juventus ha ripreso la strada più frequentata nella sua storia, quella del fisico. Sostanza, non orpelli. Tradotto in lingua juventina: risultato (quando arriva), non spettacolo. I meno giovani ricorderanno il centrocampo della Juventus che nel ‘77 vinse la Coppa Uefa con Trapattoni in panchina (Max è un suo epigono) e una squadra di soli italiani: Furino, Benetti e Tardelli. Fantasia quasi zero, forza fi sica tracimante. In questo momento il centrocampo titolare della Juventus è formato da Rabiot (cursore e “strappista”), Locatelli (il faro) e McKennie (dinamismo e inserimenti) per ora più avanti di Miretti, Rovella e Fagioli. Sia chiaro, mica un centrocampo scarso, ma se viene paragonato, esclusivamente sul piano della qualità pura, a quello di Napoli, Inter e Milan (e aspettiamo le ultime mosse della Lazio) non è dello stesso livello.

Allegri punta su Lukaku 

Questa premessa serve per cercare di capire la ragione per cui la Juve (Allegri) punta su Lukaku anziché su Vlahovic, su un trentenne al posto di un ventitreenne. La Juve (Allegri) punta sulla forza, sui centimetri e sui muscoli. Non ha bisogno di un centravanti da inserire in un contesto di gioco, perché quel contesto, anzi, quel gioco, non è la priorità: ha bisogno di un centravanti che garantisca, con la sua strapotenza fi sica, una differenza. Vlahovic è un centravanti da servire, Lukaku è un centravanti che si serve da solo, un centravanti “fai da te”. Attacco alla profondità con i lanci lunghi da dietro o da metà campo, controllo della palla per far salire la squadra (apre le ante dell’armadio e ci fa sbattere i difensori), cross alti dalle fasce, ricerca dello scambio stretto con Chiesa come faceva con Lautaro, insomma un campionario che sembra preciso per il magazzino di questa Juventus. Le caratteristiche di Vlahovic sono altre, meno adatte al tipo di centrocampo (e di impostazione) di cui abbiamo parlato.

Da Lukaku a Vlahovic 

Non c’è una logica diversa da questa, al di là ovviamente dell’aspetto economico perché questo scambio, alla pari, la Juve non lo farebbe mai. E’ un’operazione che abbina un’idea a un’esigenza. L’idea (di gioco) è quella di Allegri, l’esigenza (di soldi) è quella del club. Farà meglio Lukaku di quanto avrebbe fatto Vlahovic? Impossibile saperlo adesso. Se Romelu sarà lo stesso di un anno fa, la Juve avrà sbagliato operazione. Ma lo stesso si dirà del Chelsea con Vlahovic, quello della scorsa stagione è stato di scarso aiuto alla squadra, come la squadra lo è stata per lui. Tornare a vincere prima possibile, tornare protagonista subito, è questo che spinge la Juve dalla parte di Lukaku. Ogni squadra ha una scommessa, questa è la scommessa della Juve. Allegri ci punta forte, presto sapremo se andrà all’incasso.


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