Pagina 2 | Juve, caccia a un portiere italiano: ecco il nome giusto

Il gradimento, lo studio, l’analisi, l’interesse e infine il contatto. Il “metodo Giuntoli”, già testato con Koopmeiners, è stato applicato a un nuovo profilo individuato dal dirigente al quale Elkann ha affidato «il futuro della Juve». Michele Di Gregorio è finito nella rete del dt bianconero, il quale si sta muovendo in questi giorni di apparente calma senza ancora conoscere né il budget del quale disporrà. Giuntoli, però, ha la consapevolezza che potrà contare in qualsiasi caso su un bel tesoretto, alla luce dei risultati ottenuti dalla squadra di Allegri che si è qualificata per il Mondiale, sta per raggiungere la Champions, è già alla final four di Supercoppa e guardando a questa stagione incasserà altri premi sia per il piazzamento in Coppa Italia sia per quello in campionato. Insomma, dentro la cassaforte potrebbero esserci 120 milioni di euro: non tutti saranno ovviamente destinati al mercato - ci sono anche conti in sofferenza che devono tornare a respirare - eppure questa liquidità, dopo il recente aumento di capitale, trasformerà la Juve in una delle società con maggiori margini di manovra nella prossima sessione estiva.


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Cambio Juve: Di Gregorio in, Szczesny out

Un probabile assalto a Di Gregorio darebbe credito alle voci, sempre più insistenti, di un addio di Szczesny. Il polacco, a Torino da sette anni, chiuderebbe così un lungo ciclo senza rinnovare il contratto in scadenza nel 2025. Il 34enne guadagna 6,5 milioni più bonus e alla Juve, pur con costi di ammortamento di fatto abbattuti dalla lunga permanenza, costa e costerebbe ancora tra gli 11 e i 12 milioni lordi annui. Per Di Gregorio il Monza chiede 25 milioni, una cifra importante nella quale è inclusa anche la percentuale che poi il club brianzolo guidato dall’ad Galliani dovrebbe girare all’Inter; nell’estate del 2022 i nerazzurri lo hanno fatto partire definitivamente per 4 milioni.  
Eppure, al netto del costo dell’operazione che la Juve punta a spalmare su più annualità in “modalità Locatelli” (nel caso dell’ex Sassuolo due anni gratuiti e pagamento dilazionato in tre anni), per Giuntoli sarebbe comunque un’operazione conveniente: Di Gregorio ha otto anni in meno di Szczesny, guadagnerebbe inizialmente una cifra tre o quattro volte inferiore e il pagamento del suo cartellino equivale di fatto al costo di un triennale offerto al 34enne polacco, comunque ancora affidabile e in qualche caso pure decisivo. In qualsiasi caso, l’affare rientra in una filosofia generale che gli uomini mercato della Signora stanno attuando da almeno un biennio: ridurre un monte ingaggi monstre, oggi il più costoso in A con 126 milioni (nel 2019-20 era di 260...), rispetto al valore di una rosa che gli operatori di mercato certificano essere la 4ª forza del campionato.

Rendimento top per Di Gregorio

Durante questa stagione, il ragazzo cresciuto a Milano è letteralmente esploso, rimanendo imbattuto per 12 partite e risultando spesso decisivo come nel caso dei due rigori parati, il primo a Vlahovic e l’altro a Gudmundsson. Di Gregorio guida tra l’altro la classifica dei portieri che hanno compiuto il maggior numero di parate nelle prime 33 giornate: il numero uno di una squadra che viaggia in acque tranquille (il Monza è 11°) è a 114 interventi, davanti a tre colleghi in lotta per la salvezza come Falcone (Lecce, 110), Montipò (Verona, 99) e Turati (Frosinone, 96).  


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Cambio Juve: Di Gregorio in, Szczesny out

Un probabile assalto a Di Gregorio darebbe credito alle voci, sempre più insistenti, di un addio di Szczesny. Il polacco, a Torino da sette anni, chiuderebbe così un lungo ciclo senza rinnovare il contratto in scadenza nel 2025. Il 34enne guadagna 6,5 milioni più bonus e alla Juve, pur con costi di ammortamento di fatto abbattuti dalla lunga permanenza, costa e costerebbe ancora tra gli 11 e i 12 milioni lordi annui. Per Di Gregorio il Monza chiede 25 milioni, una cifra importante nella quale è inclusa anche la percentuale che poi il club brianzolo guidato dall’ad Galliani dovrebbe girare all’Inter; nell’estate del 2022 i nerazzurri lo hanno fatto partire definitivamente per 4 milioni.  
Eppure, al netto del costo dell’operazione che la Juve punta a spalmare su più annualità in “modalità Locatelli” (nel caso dell’ex Sassuolo due anni gratuiti e pagamento dilazionato in tre anni), per Giuntoli sarebbe comunque un’operazione conveniente: Di Gregorio ha otto anni in meno di Szczesny, guadagnerebbe inizialmente una cifra tre o quattro volte inferiore e il pagamento del suo cartellino equivale di fatto al costo di un triennale offerto al 34enne polacco, comunque ancora affidabile e in qualche caso pure decisivo. In qualsiasi caso, l’affare rientra in una filosofia generale che gli uomini mercato della Signora stanno attuando da almeno un biennio: ridurre un monte ingaggi monstre, oggi il più costoso in A con 126 milioni (nel 2019-20 era di 260...), rispetto al valore di una rosa che gli operatori di mercato certificano essere la 4ª forza del campionato.

Rendimento top per Di Gregorio

Durante questa stagione, il ragazzo cresciuto a Milano è letteralmente esploso, rimanendo imbattuto per 12 partite e risultando spesso decisivo come nel caso dei due rigori parati, il primo a Vlahovic e l’altro a Gudmundsson. Di Gregorio guida tra l’altro la classifica dei portieri che hanno compiuto il maggior numero di parate nelle prime 33 giornate: il numero uno di una squadra che viaggia in acque tranquille (il Monza è 11°) è a 114 interventi, davanti a tre colleghi in lotta per la salvezza come Falcone (Lecce, 110), Montipò (Verona, 99) e Turati (Frosinone, 96).  


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